Il noto attore e ora anche scrittore Marco Bocci ha spiegato come convive e affronta la sua problematica legata alla memoria.
Spesso protagonista di dolci siparietti con la moglie, Laura Chiatti, Marco Bocci è stato intervistato da Vanity Fair in occasione dell’uscita di ‘Nelle tue mani, nella sua pelle’, il suo ultimo romanzo pubblicato da Salani Le Stanze. L’attore e scrittore ha svelato alcuni dettagli della sua vita privata, compreso il modo in cui convive con una malattia, una problematica legata alla memoria a breve termine.
Marco Bocci e il paralello con il suo romanzo
Nel corso dell’intervista a Vanity Fair, Marco Bocci ha fatto un parallelo tra i personaggi del suo romanzo e, appunto, la sua vita privata. “Se ho mai cercato una scorciatoia? Spesso in passato ho schivato tutti pensieri e le preoccupazioni che mi opprimevano mettendole in un angolo del cervello e facendo finta che non esistessero. Se, però, le cose non le affronti piano piano il cervello si riempie di scatole e, se non ne butti nessuna, non hai più spazio per metterne altre”, ha detto l’attore e scrittore.
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In questo senso, l’uomo ha spiegato di essersi fatto aiutare: “Farmi seguire dagli psicologi è stato un bel toccasana, perché in questa fase della mia vita sto finalmente iniziando ad accettare me stesso per quello che sono”.
La malattia e come viene affrontata
Importanti passaggi anche relativamente al passato che viene a galla. In questo senso, Bocci ha detto con franchezza: “Il passato viene sempre a galla e, per quanto proviamo a dimenticarlo, farà sempre parte di noi. Io, purtroppo, tante cose del passato le ho chiuse involontariamente: avere una memoria solo a breve termine, in questo, è stato amaro”.
Una situazione che, per stessa ammissione dell’attore, risulta essere in certi casi “devastante”. “È stato e continua a essere complicatissimo (lasciare andare dei ricordi ndr). Non sapere spesso con chi stai parlando può essere devastante, ed è per questo che mi preparo in maniera maniacale prima di incontrare qualcuno. A parte questo, ci sono cose chi mi piacerebbe dimenticare. Come la malattia di mia madre, che farei volentieri scomparire dalla mia mente”.
In chiave memoria, Bocci ha anche aggiunto: “Dopo l’intervento cui mi hanno sottoposto, i medici hanno detto ai miei famigliari che sarei potuto essere aggressivo, inappetente e insonne: il risultato è stato che, dopo 20 giorni dalla dimissione, avevo fatto a cazzotti con tre persone anche se sono la persona più pacifica della terra. Il momento in cui mi sono ricordato di avere due figli me lo porterò sempre nel cuore“.