Mammografia: quando va fatta e come si svolge

Mammografia: quando va fatta e come si svolge

Tra le patologie oncologiche, il tumore al seno è al primo posto per diffusione e decessi presso la popolazione femminile.

I progressi della scienza medica, però, hanno permesso nel corso degli anni di migliorare la capacità diagnostica e, al contempo, di incrementare l’efficacia dei trattamenti farmacologici. Ad ogni modo, resta fondamentale l’attività di screening preventivo, possibile grazie ad un apposito esame strumentale: la mammografia. In questo articolo, vediamo di cosa si tratta e quando bisogna farla.

Cos’è la mammografia e come si svolge

La mammografia è un esame radiografico; viene eseguito utilizzando un apposito macchinario, il mammografo, costituito da una superficie di appoggio (detettore) e da una lastra mobile (compressore), tra le quali viene appoggiato il seno durante l’esposizione ai raggi X per tenerlo fermo. I mammografi di più moderna generazione utilizzano la tecnologia digitale, così da ottenere riscontri più precisi; un esame mammografico di tipo standard prevede la produzione di due proiezioni: una cranio-caudale e una medio-laterale.

Si tratta di un esame non invasivo e di breve durata (tra i 5 e i 10 minuti), che non richiede alcuna particolare preparazione da parte del paziente. Generalmente non è doloroso e non richiede il ricorso ad anestesia o sedazione. È possibile sottoporsi alla mammografia rivolgendosi ad una struttura del Servizio Sanitario Nazionale o, in alternativa, prenotare l’esame presso un poliambulatorio privato come Ionoforetica.

L’esame mammografico viene eseguito sia a scopo diagnostico che nell’ambito di attività di screening programmato. Nel primo caso, rappresenta un approfondimento di carattere strumentale, generalmente susseguente ad una visita medica preliminare o alla manifestazione di sintomi che necessitano di essere ulteriormente indagati. Nel secondo caso, invece, è una risorsa potenzialmente fondamentale per la formulazione di una diagnosi precoce del tumore al seno. Lo scopo principale della mammografia, infatti, è analizzare il tessuto mammario per rilevare l’eventuale presenza di lesioni, noduli o altre anomalie.

Quando sottoporsi alla mammografia

Come qualsiasi altro esame diagnostico strumentale, la mammografia si rende necessaria nel momento in cui il paziente palesa sintomi di vario genere che non possono essere ricondotti ad una precisa patologia senza ulteriori accertamenti. In aggiunta, come già accennato, l’esame mammografico può essere effettuato nell’ambito dello screening per il tumore al seno.

A tal proposito, come riporta il sito ufficiale dell’AIRC, “lo screening per il cancro del seno, secondo le indicazioni del ministero della Salute italiano, si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e prevede l’esecuzione gratuita della mammografia ogni due anni”. In questa fascia di età, infatti, si concentra il maggior numero di casi di tumore al seno; non a caso, gli esperti dell’IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) sostengono che una partecipazione costante alla campagna di screening può ridurre fino al 40% la mortalità causata da questa patologia.

Rispetto alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute, alcune Regioni hanno deciso di includere una fascia più ampia della popolazione femminile, rivolgendosi anche alle donne di età compresa tra i 45 ed i 49 anni e a quelle fino ai 74 anni. In tal modo, secondo gli esperti dell’IARC, aumentano ulteriormente le probabilità di ridurre la mortalità da tumore al seno.

Discorso diverso per i pazienti che presentano una familiarità con il tumore mammario; in tal caso, è consigliabile cominciare a sottoporsi allo screening già a partire dai 40 anni di età, ossia da quando l’incidenza patologica comincia ad essere rilevante. La soglia di età si abbassa ulteriormente per i pazienti che hanno una familiarità rilevante, ossia più di un caso di tumore tra i familiari di primo grado o casi di tumore mammario in età giovanile; in tal caso, è consigliabile sottoporsi alla mammografia già dai 30 anni.