Stephanie Smith, 28 anni, si è presentata ai social come una madre affranta dopo la morte della figlia: la donna, però, nascondeva un oscuro segreto.
Una mamma si era mostrata distrutta dopo la morte della figlia di 4 anni, ricevendo amore ed appoggio dagli utenti del web. La verità, però, era inquietante.
Mamma usa Instagram mentendo sulla morte della figlia
“Mia bellissima bambina, mi manchi terribilmente“, ha detto Stephanie Smith, 28 anni, dopo la morte della piccola Zadie Wren Cooper.
Il messaggio di Stephanie su Instagram ha suscitato un’ondata di empatia da parte di persone che non sapevano che era stata proprio la donna, che si mostrava affranta, ad aver tolto la vita alla piccola.
Nel 2016, Stephanie viveva con sua figlia ad Athens, in Alabama. Si era separata da poco dal marito e condivideva regolarmente foto di Zadie su Instagram, definendola “piccolo orsetto di zucchero“.
La tragedia ha avuto luogo nel Giorno dell’Indipendenza: i soccorritori del 911 hanno sentito che Zadie non rispondeva e non respirava durante una chiamata avuta con Stephanie.
Quest’ultima, poi, ha affermato che quando è andata a controllare Zadie, l’aveva trovata intrappolata dietro il suo letto e che per questo era rimasta senza ossigeno. La bambina è stata portata d’urgenza all’ospedale di Huntsville e tre giorni dopo ne è stata dichiarata la morte cerebrale.
Il blog del dolore e l’oscura verità celata dalla donna
Stephanie ha riversato il suo dolore sul blog, Living Without Z. Il profilo Instagram della donna, a quel punto, era pieno di foto di Zadie, intervallate da un post nel quale Stephanie ammetteva di lottare con problemi di salute mentale.
In un post dell’ottobre 2016, intitolato “vergogna“, la 28enne ha espresso quanto si vergognasse di non aver tenuto al sicuro Zadie.
“Mia figlia è morta mentre mi prendevo cura di me”, ha scritto. Nel mese di aprile del 2017, iniziarono a circolare delle voci che individuavano proprio nella madre la responsabile della morte di Zadie. E chi le ha diffuse non si sbagliava.
Stephanie è entrata in una stazione di polizia nove mesi dopo la morte della figlia e ha chiesto di parlare con un detective. Ha confessato di aver ucciso Zadie e di averle messo un cuscino sul viso, facendola morire soffocata.