Malika Chalhy ha comprato una Mercedes coi soldi della raccolta fondi organizzata dopo essere stata cacciata di casa, perché lesbica: guai per la giovane.
I genitori la cacciarono di casa perché omosessuale e così fu organizzata una raccolta fondi per Malika Chalhy che era rimasta senza soldi e senza i propri effetti personali. Un grande gesto di solidarietà per la ragazza, la quale, nelle ultime ore, ha attirato molte critiche da parte dei suoi sostenitori, in quanto ha dichiarato di aver comprato una Mercedes con il denaro ottenuto mediante le donazioni: “Ho 22 anni e volevo togliermi uno sfizio“, queste le parole della giovane in una intervista rilasciata a Selvaggia Lucarelli.
Malika Chalny: la Mercedes “uno sfizio”
Quando rivelò ai suoi genitori di amare una donna, Malika Chalhy fu cacciata di casa, perdendo la residenza e tutto l’affetto della sua famiglia che non riusciva ad accettare la sua omosessualità. La sua storia fece presto il giro del web e molti media iniziarono a parlarne come caso acclarato di omofobia. Pertanto, fu innescata una raccolta fondi, al fine di permettere alla giovane di iniziare una nuova vita.
La ragazza ringraziò tutti su Facebook per il sostegno ricevuto. Ora vive a Milano con la sua compagna, ma – negli ultimi giorni – su di lei si è abbattuta una tempesta di polemiche.
La ragazza di Castelfiorentino, infatti, ha dichiarato, nel corso di una intervista rilasciata a Selvaggia Lucarelli per TPI, di aver comprato una Mercedes, del valore di 17 mila euro, con i soldi ottenuti dalla raccolta fondi: “Ho 22 anni e volevo togliermi uno sfizio, mi sono comprata una ella macchina, potevo comprarmi un’utilitaria e non l’ho fatto“. Il post di Selvaggia Lucarelli su Instagram:
Un gesto che ha innalzato un polverone di critiche su Malika la quale, però, tiene a precisare come ha speso gli altri soldi che aveva a disposizione: “Ho preso la casa in affitto a Milano, abbiamo dato un anno di affitto più duemila euro di caparra. poi ho pagato dentista, avvocato, ho comprato dei vestiti. Nona vevo niente, era rimasto tutto a casa dei miei. Adesso ho avuto delle spese per la macchina“. In un primo momento, però, la giovane – taggata da Gaia Zorzi, sorella di Tommaso, in un post su Instagram – aveva dichiarato che l’auto era di proprietà dei genitori della sua fidanzata, ritrattando – poi – tale versione nell’intervista della Lucarelli: “Sì, ho detto una bugia. Mi scuso. Mi è stato chiesto che ero sotto pressione“.
La mancata beneficienza e la fake news sulla Boldrini
La raccolta fondi è arrivata a 140 mila euro: un grande gesto di solidarietà, per il quale Malika Chalhy aveva anche annunciato di voler fare beneficienza ed aiutare chi ne aveva bisogno, mediante un’associazione per vittime di discriminazione. Il tutto, col sostegno di Laura Boldrini, la quale, però, ha negato ogni coinvolgimento in questa idea di cui non era minimamente a conoscenza. Ecco le parole in merito dell’ex Presidente della Camera a TPI:
“Tengo a precisare che mai è stata discussa con me o con alcun collaboratore o alcuna collaboratrice del mio staff l’ipotesi di costituire una associazione per le vittime di discriminazione tanto meno di una raccolta fondi. Si tratta perciò di una vera e propria fake news. Il mio nome quindi viene tirato in ballo in maniera totalmente impropria“.