Se avete ricevuto una strana mail da parte dell’Agenzia delle Entrate non rispondete: è una truffa. Vediamo come funziona.
Tra le tante truffe che circolano negli ultimi tempi ce n’è una che arriva tramite mail e reca come mittente l’Agenzia delle Entrate. Vediamo cosa c’è scritto, qual è la richiesta che viene fatta alle vittime e i rischi che si corrono.
Come funziona la mail truffa dell’Agenzia delle Entrate?
Al giorno d’oggi, purtroppo, le truffe nascono come funghi. Una delle ultime viene messa a segno da alcuni delinquenti che fingono di essere parte dell’Agenzia delle Entrate. Niente sms, telefonate o visite a domicilio, questa volta l’inganno avviene tramite mail. L’oggetto del messaggio di posta elettronica, neanche a dirlo, invita l’utente ad aprire la missiva: “Comunicazione importante”, “Accertamento Fiscale” oppure “Consultazione”.
Quando si apre la mail si trova un messaggio altrettanto allettante: “Le scriviamo in merito all’accredito di 557,200 euro“. Così facendo, questi delinquenti instaurano una sorta di legame di fiducia con l’utente che, spinto dalla proposta di ricevere denaro, accetta il contatto. Successivamente, però, viene richiesto un pagamento in criptovalute per ricevere la somma spettante dall’Agenzia delle Entrate.
Per rendere ancora più credibile la truffa, gli hacker utilizzano la firma del Direttore dell’Agenzia delle Entrate. Poi, chiedono “importi elevati, prospetti di calcolo delle imposte fissate dallo Stato italiano e richieste di pagamento anticipato obbligatorio di una percentuale dell’importo da accreditare. In particolare, viene richiesto alle vittime di versare, entro breve termine, le somme relativi alle fantomatiche imposte dovute, tra l’altro in criptovaluta“. Quanti pensano di essere stati vittima di truffa sono chiamati a denunciare tutto alla Polizia postale.
Come riconoscere le mail truffa?
Generalmente, le mail truffa dell’Agenzia delle Entrare arrivano da un indirizzo non istituzionale, come gmail.com e recano alcuni errori di testo, sia grammaticali che di punteggiatura. Pertanto, quando ricevete messaggi di posta elettronica di questo tipo non accettate assolutamente il contatto. Ricordate, inoltre, che l’Agenzia non invia mai per email comunicazioni contenenti dati personali dei contribuenti.
“L’Agenzia delle Entrate disconosce questa tipologia di comunicazioni, rispetto alle quali si dichiara totalmente estranea. In caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione ricevuta dall’Agenzia, è sempre preferibile verificare preliminarmente consultando la pagina ‘Focus sul phishing’, rivolgersi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’Ufficio territorialmente competente“, hanno fatto sapere dall’Agenzia.