Il pass vaccinale in Francia sta per diventare obbligatorio anche per ristoranti, centri commerciali e altre attività: l’annuncio di Macron.
Macron annuncia una stretta in Francia per quanto riguarda l’obbligo vaccinale. Per rendere meno importante il dato relativo agli scettici e a chi rinuncia o rinvia il vaccino, il presidente della Repubblica ha scelto di rendere il pass vaccinale obbligatorio per entrare anche in bar, ristoranti e treni. Inoltre, la vaccinazione diventerà obbligatoria e non più discrezionale per tutto il personale sanitario. Una misura importante che ha sollevato già molte polemiche nel paese transalpino, ma che per il numero uno di Francia è “inevitabile per ritornare alla normalità“.
Macron, pass vaccinale obbligatorio in Francia: ecco da quando
“Se non agiamo da oggi, il numero di casi continuerà ad aumentare fortemente e darà vita a ricoveri in aumento dal mese di agosto“, ha sottolineato il presidente nel suo discorso alla Nazione, rendendo nota una stretta che non può non alimentare un dibattito già molto accesso in Francia come nel resto d’Europa.
Ma da quando entrerà in vigore questa misura? Entro il 15 settembre. Sarà quella la data in cui il vaccino anti-Covid diventerà obbligatorio per tutto il personale sanitario francese. Mentre per quanto riguarda il pass vaccinale, già da agosto sarà richiesto da tutti i gestori dei locali francesi, anche per prendere un caffè al bar, per andare a cena in un ristorante o per fare una passeggiata al centro commerciale.
Ancora prima, dal 21 luglio, sarà necessario mostrare il pass per accedere ai luoghi di svago e di cultura, quindi musei, mostre, ma anche sale da concerti e cinema, se superano la capienza di 50 persone. E anche per prendere pullman e accedere alle strutture mediche sarà necessario essersi muniti di pass vaccinale. Una scelta che arriva in concomitanza con la riapertura, dopo sei mesi, di bar e ristoranti.
Macron obbliga la Francia a vaccinarsi: l’Italia resta a guardare?
In un primo momento anche in Francia si era tentato di convincere la popolazione a vaccinarsi di propria sponteanea volontà, ma restando alta la fetta di persone dubbiose, il governo ha deciso di condurla al vaccino forzatamente. Il tutto per raggiungere il bene comune: “Più ci vaccineremo, meno spazio lasceremo al virus per diffondersi, più eviteremo ricoveri“. Una misura, quella dell’imposizione, resa necessaria dai numeri emersi nella sanità pubblica. Secondo i dati ufficiali, l’8 luglio solo il 45% degli operatori sanitari nelle case di riposo aveva ricevuto entrambe le dosi, mentre negli ospedali il 64% aveva ricevuto la prima iniezione. Numeri troppo bassi per sperare di contenere il virus, specialmente nelle sue varianti più contagiose.
E se non dovesse bastare anche questa stretta, il presidente francese non esclude l’ipotesi d’imporre l’obbligo vaccinale non solo agli operatori sanitari, ma all’intera popolazione. Si tratterebbe di una decisione drastica, che si vuole in tutti i modi evitare. Ma se le cose dovessero continuare così, Macron non vede altra soluzione. Il tutto mentre in Italia si continua con campagne vaccinali affidate alla televisione, senza alcuna obbligatorietà. Almeno per ora.