Le più belle frasi di Luca Barbarossa, il cantante di “Portami a ballare”

Le più belle frasi di Luca Barbarossa, il cantante di “Portami a ballare”

Vi presentiamo una selezione delle più belle frasi di Luca Barbarossa, cantautore e conduttore televisivo e radiofonico.

Nel panorama dello spettacolo italiano pochi artisti hanno saputo coniugare con successo la carriera musicale e quella televisiva e radiofonica come Luca Barbarossa. Grazie a successi indimenticabili come “Sarà l’età” e “Portami a ballare” e al suo aspetto sempre giovanile, Luca è diventato uno dei personaggi più amati dal pubblico. Di seguito v presentiamo una selezione delle sue frasi più belle.

Le frasi più belle di Luca Barbarossa

Luca Barbarossa si è affermato nel panorama musicale italiano soprattutto grazie a brani che affrontano tematiche sociali e d’amore con sensibilità e originalità. Per lui il trionfo arriva nel 1992 quando vince Sanremo con “Portami a ballare“, canzone dedicata a sua madre che ha riscosso enorme successo di pubblico e critica. Ecco una selezione delle sue frasi più belle e significative:

  • Negli anni ’80 i festival di Sanremo erano un po’ leggeri. La canzone “L’amore rubato” fu dirompente, scatenò nei giorni successivi interi dibattiti televisivi: chi diceva che avevo sfruttato le donne per fare soldi e avere successo; per i benpensanti le canzoni dovevano parlare d’amore e non affrontare temi scabrosi; e c’erano Dario Fo e Franca Rame che mi inviarono un telegramma di ringraziamento a nome di milioni di donne. Per me quello valse più di qualsiasi polemica, ancora oggi è il mio pezzo più amato.
  • Fiorella Mannoia, che è una mia amica da tanti anni, cercava un pezzo convincente da portare al Festival. Le scrissi “L’amore rubato”, mi disse: “La canzone è bella e il tema è molto forte ma cantata da una donna potrebbe sembrare un po’ vittimistica. La denuncia di un uomo verso altri uomini, uno che prende coscienza che la violenza sessuale è un atto odioso, vile, terribile, è ancora più forte”. Così mi consigliò di cantarla da solo.
  • Il tennis è uno sport crudele, come gli scacchi, perché la sopraffazione dell’avversario è quasi sempre psicologica.
  • L’artista è uno che osserva la realtà con occhi più attenti di altri, e deve avere il coraggio di osservare quella realtà che gli altri non vogliono vedere, compresi i mezzi di informazione.
  • Inviai una cassetta a Gianni Ravera e lui mi telefonò a casa intonando: “Roma fatata lasciami cantare una serenata” io manco l’avevo riconosciuto. Aveva fiuto per le canzoni e mi convinse a partecipare a Castrocaro a vent’anni.
  • Gaber diceva “qualcuno era comunista perché non si poteva essere felici se non lo erano anche gli altri”. Il cantante e a maggior ragione gli artisti devono impegnarsi, anche se il termine “impegnato” non mi è mai piaciuto.
  • (Su Vasco Rossi) Mi piacciono troppo la sincerità e il coraggio con cui spesso si mette a nudo.
  • (Sull’esperienza alla conduzione radiofonica) All’inizio le puntate sembravano registrate a rallentatore, ero privo di ritmo e di mestiere. Poi abbiamo iniziato a indovinare i tempi giusti ma io continuo a sentirmi un dilettante che si diverte, spero di esserlo tutta la vita, perché vuol dire non sono mai padrone di una cosa, ma che ho sempre da imparare e accettare sfide nuove. Quello che impari facendo la radio è che non sia tanto importante chi sei tu e che cosa vuoi mettere in mostra. Bisogna esser funzionali al programma perché alla fine le persone non ascoltano me in quanto Barbarossa ma una trasmissione con me.
  • Ero partito a diciassette anni da piazza Navona in giro per l’Europa con amici a suonare musica americana. Giravamo in 126 e in Diane, dormivamo in tenda o a casa di persone conosciute un’ora prima. Erano gli anni ’70 e ci si fidava di più della gente.
Luca Barbarossa

Frasi di Luca Barbarossa

Oltre al successo sul palco, Luca Barbarossa ha saputo conquistare anche il pubblico televisivo e radiofonico. È stato conduttore del programma di Rai Radio 2, “Radio 2 Social Club”, e ha partecipato a vari programmi televisivi, dimostrando versatilità e carisma. Ecco un’altra selezione delle sue frasi più belle:

  • La fine di un amore non si sottolinea mai, la fine di un amore non ti risparmia mai. (Fine di un amore)
  • Ho messo tra le cose da salvare la nostra Vespa che non muore mai e tutti i baci che mi hai dato e tutti quelli che ancora mi darai che mi darai. (Le cose da salvare)
  • La fine di un amore è quando i silenzi sembrano parole, è quando gli occhi, gli occhi non bastano più. (Fine di un amore)
  • Ho messo tra le cose da salvare un vecchio giradischi che non va, una valigia di parole nuove, la nostra voglia la nostra voglia di libertà, di libertà. (Le cose da salvare)
  • Roma è un delirio che a stacce dentro c’è vo pazienza chi l’abbandona poi cià ritorna in penitenza. (Roma è de tutti)
  • Ah si me chiedi l’amore che d’è io non c’ho le parole ma so che ner core nun c’ho artro che te. (Passame er sale)
  • Portami a ballare uno di quei balli antichi che nessuno sa fare più. Sciogli i tuoi capelli, lasciali volare, lasciali girare forte intorno a noi. (Portami a ballare)
  • Roma è de tutti, pure de chi sta allo sprofonno perché ‘na vorta era de Roma un po’ tutto er monno. (Roma è de tutti)
  • Quando la vita quotidiana si fa difficile, spesso il rapporto tra madre e figlio è rovinato da un eccesso di pudore o dal rispetto degli stereotipi. E gli affetti sono i primi a pagare.
  • Ci sono canzoni storiche, che hanno fatto riflettere generazioni, che sono state delle scintille di coscienza. Le canzoni possono influire anche sul piano sociale. Con le canzoni si può fare politica. Non risolvono i problemi certo. Ma quello non è proprio il loro compito, quello è il compito dei politici.
  • E come dentro a un film un giorno mi vedrai arrivare tra luci e riflettori accesi e scene da smontare e gira il nastro gira e non lo so fermare, amore che per sbaglio non t’ho saputo amare e corre il nastro corre senza aspettare adesso che t’ho perduto. (Come dentro un film)

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