Long Covid pediatrico: i sintomi della malattia nei bambini secondo i risultati di uno studio danese.
Il Long Covid colpisce anche i bambini. Lo stabilisce il più ampio studio finora condotto in materia, una ricerca danese pubblicata su The Lancet Child & Adolescent Health e dedicata agli under 14. Secondo i risultati di tale studio, tra i ragazzi e i bambini colpiti dalla malattia, circa il 40% dei guariti presenterebbe sintomi di sindrome da post-infezione. Numeri importanti, che hanno bisogno di ulteriori approfondimenti per poter essere confermati, ma che danno un’idea dell’incidenza che il virus ha anche sui più giovani.
Quali sono i sintomi del Long Covid nei bambini?
Nuova luce sul modo in cui i ragazzi vivono il contagio da Covid. Secondo la ricerca condotta all’ospedale universitario di Copenaghen, la pandemia avrebbe influenzato la vita dei più giovani non solo negli aspetti pratici, ma anche per ciò che concerne la salute. Non è vero infatti che il contagio non lascia segno nei giovanissimi. Anzi, il Long Covid sarebbe una conseguenza piuttosto comune anche nella fascia d’età under 14.
Stando ai risultati dello studio, i sintomi del Long Covid pediatrico sarebbero soprattutto sbalzi d’umore, eruzioni cutanee e dolori di stomaco per i bambini sotto i tre anni, sbalzi d’umore, difficoltà di memoria e di concentrazione, oltre a eruzioni cutanee per i bimbi dai 4 agli 11 anni, e affaticamento oltre ai consueti sbalzi d’umore per la fascia d’età più grande, quella che va dai 12 ai 14 anni.
Sintomi post infezione nei bambini: quanto durano
Come dimostrato dallo studio, i sintomi del post-infezione comunque non sono di lunghissima durata, o comunque sono generalmente più brevi rispetto a quelli negli adulti. All’incirca la durata della manifestazione sintomatica sarebbe di circa due mesi, ovvero del minimo indispensabile per poter parlare di Long Covid, secondo quanto stabilito dall’Oms.
Ad ogni modo ci saranno ulteriori studi per poter approfondire l’argomento, che non dovrebbe sollevare eccessive preoccupazioni, rispetto almeno alle complicazioni post-infezione negli adulti. Secondo Maren Rytter dell’università di Copenaghen, non coinvolta direttamente nello studio, l’impatto complessivo dal contagio da Covid è infatti probabilmente molto inferiore rispetto agli effetti indiretti della pandemia.