Durante la puntata de Le Iene del 23 novembre, Lodovica Comello ha presentato insieme a Nicola Savino e ha dedicato delle parole bellissime al piccolo figlio Teo.
Ironica, frizzante, un vulcano di energia: è Lodovica Comello che ieri, 23 novembre, ha presentato insieme a Nicola Savino la nuova puntata de Le Iene. Non solo ha affiancato Savino nel lancio di tutti i servizi che si sono susseguiti, ma Lodovica ha anche fatto uno splendido monologo, durante il quale ha dedicato delle parole commoventi al piccolo figlio Teo.
Nato durante la pandemia, Teo è la gioia della sua vita e la Comello ha condiviso con il pubblico le gioie e i dolori dell’essere mamma, come fa ogni settimana nel suo podcast “L’Asciugona”. Durante questo momento, ha dichiarato che suo figlio è la cosa più importante per lei e che le ha cambiato la vita.
“Mio figlio è la cosa più importante per me. Da quando sono diventata madre non sono più quella di prima. Sono stanca, sbattuta e purtroppo di questa cosa se ne accorgono tutti.”
Lodovica Comello ha poi continuato, raccontando la sua esperienza con la maternità e con il figlio Teo, facendo ridere e anche un po’ commuovere:
“Anche la mia vita sociale è cambiata, perché esco poco e parlo solo di mio figlio. Se si sta parlando di altro, io trovo comunque il modo di dire “Oh ma sai che anche Teo..”. Io non so perché faccio così, è più forte di me. Risultato? Non sono più interessante come una volta. In compenso però, ho sviluppato alcuni super poteri. Tipo, cucino, mangio, mi depilo, annaffio e scrollo Instagram con un braccio, mentre con l’altro tengo mio figlio. Lavo la faccia di Teo con la mia saliva (la stessa cosa che faceva mia mamma con me e mi faceva un sacco schifo, mentre ora lo faccio anch’io e non solo con Teo, lo faccio un po’ con tutti!). E mentre litigo con mio marito converto al volo tutti i “Brutto testa di ca**o” in “Ma quanto sei stupidino.”
Insomma, la Comello ha raccontato tutto quello che qualunque mamma prova, le gioie e le insicurezze: “Tutto questo non basta perché trovo sempre qualcuno che sa come si fa la mamma meglio di me. Come se io non mi stessi già chiedendo in ogni momento cosa sto facendo, perché ho sempre paura di sbagliare. (…) Vedi Teo, io potrò anche essere tutte queste cose, ma alla fine chi se ne frega di quello che dicono gli altri. In questo viaggio siamo io e te, tutti e due in cammino. Ognuno ha il suo, ma ci teniamo per mano.”