“La realtà dei nostri tempi è che se una ragazza sta bene con se stessa viene etichettata. I social danno la possibilità di ritrovarsi e costruire il puzzle della propria vita”.
A breve saranno 34 anni e non avrei mai pensato di parlare di me, per la prima volta, proprio per una rivista il cui progetto si chiama “#VoceDonna”.
Quando il noto magazine Donna Glamour mi ha contattata proponendomi di scrivere un articolo parlando di me, ho capito che sarebbe stata l’occasione di dare voce alle mie esperienze, a tutto ciò che ha contribuito al mio cambiamento e a rendermi ciò che sono oggi.
Ed ecco che come in un degno flashback i miei ricordi mi riportano indietro nel tempo, a ripensare a come ero e come sono diventata.
Il mio cambiamento, la mia storia di bambina
Forse molti non lo notano, ma il cambiamento c’è. Non avrei mai pensato, tanti anni fa, di poter dare voce alla mia storia, quando timida e riservata condividevo i giochi d’infanzia solo con me stessa e non con i compagni. Ero immersa a narrare e disegnare il mio mondo, da unica protagonista, con tocchi di colore e fantasia che ogni bambina di quell’età custodisce.
Finchè non ho capito che ciò che mi faceva stare bene, seppur nella solitudine, è diventato il mio peggior incubo. Perchè ben presto ho capito che sono diventata il bersaglio dei miei compagni di classe proprio per questa mia indole. Rifugiarmi in un mondo tutto mio e starci a proprio agio era ciò che dava fastidio ai bulli.
Da bambina a ragazzina il tempo è stato scandito da una volontà di esprimere me stessa liberamente senza essere giudicata con le etichette che gli altri mi affibiavano. Ero quella strana, con la testa perennemente per aria.
Esprimi tutta te stessa: i social mi hanno capita
La realtà dei nostri tempi è che se una ragazza sta bene con se stessa viene etichettata.
Per lottare contro questa forma di disagio e sovvertire le situazioni che scaturiscono da questo status, bisogna trovare il coraggio di condividerle con gli altri, ma al momento giusto.
Devo dire che i social, quando sono usati con criterio, sanno dare gli strumenti idonei per ritrovarsi, perchè pezzo dopo pezzo fanno da filo conduttore e contribuiscono a costruire il puzzle della propria vita.
Ho creato un percorso nei social per condividere la mia passione per la fotografia e i paesaggi, ma con il crescere del numero dei followers nel mio profilo Instagram, ho notato che nascevano anche nuovi interessi e questo mi ha portata a nuove sfide, come l’apertura della mia attività commerciale e un coinvolgimento per la moda.
Amarsi è la via per la felicità
Accettarsi per quello che si è senza timori dei giudizi altrui è la chiave del cambiamento.
Ed ecco che quasi senza rendermene conto, dalla fotografia e dai paesaggi sono passata a rappresentare me stessa, esattamente per quella che sono, quasi come se fosse arrivato il momento giusto per raccontarmi. In un mondo che privilegia e sponsorizza la taglia 40, è giusto che ci siano esempi positivi anche per chi porta la taglia 48.
Il messaggio è amarsi per come si è, senza non focalizzarsi sul numero di una taglia. E dopo tanti anni sono ancora quella ragazzina che sta bene con se stessa, che continua a disegnare il suo mondo, anche se non più da unica protagonista.
Liliana, 34 anni, blogger del bodypositive