Letargo tartarughe: quanto dura e cosa fare per garantire il giusto riposo

Letargo tartarughe: quanto dura e cosa fare per garantire il giusto riposo

Quanto dura il letargo delle tartarughe? Scopriamo come funziona e cosa dobbiamo fare per garantire il massimo riposo ai nostri animaletti.

Il letargo delle tartarughe consente loro di proteggersi da temperature eccessivamente fredde e recuperare le energie necessarie per riprodursi durante la bella stagione. Vediamo quanto dura, come funziona e cosa possiamo fare per garantire ai nostri animali di riposare al meglio.

Letargo delle tartarughe: quanto dura?

Chiamato anche sonno invernale, il letargo è l’escamotage che alcuni animali mettono in atto per proteggersi dal freddo. Durante questo periodo, le funzioni vitali dell’organismo rallentano, in modo da disperdere minor energie possibili e riuscire a sopravvivere anche senza alimentazione e idratazione. Per quel che riguarda il letargo delle tartarughe, questo inizia quando le temperature iniziano ad abbassarsi. Iniziano a mangiare sempre meno, fino a smettere del tutto. Scavano sotto terra, si seppelliscono completamente e rimangono nella stessa posizione da ottobre a marzo. Questa tempistica, ovviamente, può variare in base alla temperatura esterna. Può accadere, infatti, che una tartaruga decida di tornare ‘a vita’ se il caldo si fa sentire prima di marzo, così come di uscire dal nascondiglio ad aprile se fa ancora freddo.

Durante il letargo, la tartaruga si rigenera e di rimette in forze, in modo da essere pronta a riprodursi nel corso della bella stagione. La temperatura ideale, quella che consente all’animale di riposare, è compresa tra i 2 e i 10° C. Se dovesse fare più caldo, tra i 10 e i 18° C, avrebbe voglia di muoversi senza essere in grado di alimentarsi. Di conseguenza, si potrebbe creare una situazione molto pericolosa per la sua salute. Problemi anche se la temperatura dovesse scendere sotto i 2°: la tartaruga rischierebbe lesioni da congelamento.

Letargo delle tartarughe: come funziona?

Se avete un giardino non dovete preoccuparvi del letargo delle tartarughe: l’animale provvederà autonomamente a costruirsi un giaciglio come detto precedentemente. In caso contrario, però, dovete provvedere a costruire un ambiente in cui l’animale possa ritirarsi. Un letargo controllato deve ricreare alla perfezione l’ambiente esterno, ma anche adeguarsi all’alimentazione dell’animale. E’ per questo che quando il periodo giusto si avvicina, dovrete iniziare a ridurre il cibo, fino a toglierlo del tutto 10 giorni prima del letargo. L’acqua, però, dovrà essere sempre a disposizione del nostro amico. Nel frattempo, preparate una scatola di legno o di plexiglass con i fori per l’aria, poi riempitela di terriccio, torba o corteccia. Quando posizionerete la tartaruga all’interno, dovrete ricoprirla di foglie secche.

Ricordatevi che la scatola deve essere sempre chiusa, in modo da riparare la tartaruga da eventuali attacchi di predatori, come i topi, e posizionata in un luogo non riscaldato. Vanno benissimo, ad esempio, i fondaci o le cantine. Se avete qualche dubbio sulla temperatura, inserite nella scatola di legno un termometro: l’ideale è mantenere l’animale tra i 2 e i 10°C. Intorno al mese di marzo, quando le temperature iniziano a salire, iniziate a portare la tartaruga in superficie e, in modo graduale, fatele qualche bagnetto di acqua tiepida. Rimettete il cibo e l’acqua e monitoratela fino al completo risveglio.