Legge sulla parità salariale: cosa cambia per le lavoratrici?

Legge sulla parità salariale: cosa cambia per le lavoratrici?

Una data da segnare in rosso sul calendario: la legge sulla parità salariale è passata in Parlamento. Vediamo cosa cambia per le lavoratrici.

Il 13 ottobre del 2021 la legge sulla parità salariale è passata in Parlamento con ben 393 voti a favore. Una data da cerchiare in rosso sul calendario, anche se non è ancora il momento di cantare vittoria. Adesso, infatti, spetta al Senato approvarla. Nel frattempo, sperando di non aspettare ancora anni e anni, diamo uno sguardo ai cambiamenti che ci saranno per le lavoratrici.

Legge sulla parità salariale: cosa cambia per le lavoratrici

La legge sulla parità salariale consentirà finalmente alle donne di ricevere, in ambito lavorativo, lo stesso trattamento degli uomini. Non significa soltanto un egual stipendio, ma anche i medesimi diritti e la stessa trasparenza di cui godono i colleghi maschietti. “Questa legge non riguarda solo le retribuzioni: con il voto di oggi alla Camera siamo a un passo dall’istituire anche in Italia un meccanismo di trasparenza e garanzia per milioni di donne lavoratrici, una legge che garantisca i diritti di ciascuna sul luogo di lavoro, dal reclutamento alla retribuzione fino alle opportunità di carriera“, ha dichiarato l’onorevole Chiara Gribaudo, relatrice del disegno di legge.

Entrando nello specifico, la parità salariale non garantirà a uomini e donne soltanto la stessa retribuzione per la medesima mansione, ma anche le stesse prospettive di avanzamento di carriera. Inoltre, le aziende con più di 50 dipendenti saranno tenute a pubblicare ogni due anni un rapporto sulla parità tra i due sessi all’interno della ditta. Il sito del Ministero del Lavoro metterà a disposizione una pagina in cui chiunque potrà visionare i rapporti delle aziende. Coloro che dimenticano o non vogliono rendere pubblici questi dati oppure presentano un elenco falso o incompleto andranno in contro a sanzioni. La multa andrà da un minimo di 1000 ad un massimo di 5000. Infine, le società partecipate dovranno garantire 2/5 del Cda al genere meno rappresentato.

Legge sulla parità salariale: trasparenza e premi

Non solo trasparenza, la legge sulla parità salariale promette anche una specie di premi alle aziende più virtuose. Quanti consentono gli stessi diritti a uomini e donne, maternità compresa, dall’1 gennaio 2022 potranno richiedere una certificazione di genere. Questa, grazie ad uno stanziamento di 50 milioni di euro all’anno, permetterà di accedere ad incentivi contribuitivi e fiscali.

Oggi è una giornata da ricordare. La Camera ha approvato la legge di Chiara Gribaudo per la parità salariale. Le donne italiane guadagnano il 23,9% in meno degli uomini, secondo l’Istat: Ora la legge passa al Senato, che deve fare presto!“, ha scritto la deputata Lia Quartapelle della Commissione Esteri suoi social.