Le proprietà dell’ube

Le proprietà dell’ube

Utilizzi curativi della patata viola filippina

Le proprietà dell’ube sono state tramandate per secoli dalla medicina tradizionale asiatica, soprattutto in merito alla depurazione dell’organismo e in particolare delle vie gastrointestinali e urinarie.

L’ube nella cucina filippina

La patata viola conosciuta comunemente come ube è un tubero molto diffuso nella cucina tradizionale filippina la cui coltivazione ha raggiunto anche altri continenti dal clima tropicale: l’America centro meridionale (in particolare in Cile), l’Africa.
Ha un apporto calorico praticamente doppio rispetto alla patata comunemente utilizzata e consumata in Europa (142 calorie contro le 77 delle patate a pasta bianca o gialla). Lo stesso vale per il contenuto di carboidrati (34 nell’ube, 17 nelle altre patate a parità di peso).
Viene utilizzato normalmente per la preparazione di pietanze dolci e marmellate che assumono il caratteristico intenso color viola. Il suo colore così raro sta rendendo rapidamente famoso questo tubero anche nel mercato e nella cucina occidentale: soprattutto negli Stati Uniti gli chef stanno ingegnandosi per preparare pietanze sorprendenti, utilizzando l’ube alla stessa maniera delle patate dolci.
Proprio negli Stati Uniti – in particolare negli Stati del Sud Est – la patata viola viene coltivata diffusamente grazie al clima favorevole.
In Europa è ancora piuttosto difficile e costoso comprare l’ube, tuttavia in Francia si coltiva un altro tipo di patata viola conosciuta come Vitelotte.

Proprietà dell’ube

L’ube (il cui esatto nome scientifico è  Discorea alata) veniva somministrato tradizionalmente a chi aveva necessità di depurare l’organismo e in particolare l’apparato gastrointestinale, poiché al tubero viola venivano attribuite proprietà lassative e vermifughe.
Veniva utilizzato in qualità di antinfiammatorio naturale per trattare le emorroidi, la gonorrea e altre malattie a carico dell’apparato urinario e le febbri virali.
La medicina popolare attribuiva all’ube anche la capacità di contrastare la lebbra e varie forme tumorali, ma l’avanzamento della cultura scientifica ha dimostrato la totale inefficacia di questa radice nel trattamento di patologie così gravi.

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