Le proprietà della noce moscata

Le proprietà della noce moscata

Piccole dosi di una noce pericolosa

Le proprietà della noce moscata sono molto apprezzate dalla medicina tradizionale, ma a piccole dosi. Sopra gli 8 grammi le sostanze contenute nella noce moscata potrebbero dar luogo a fenomeni allucinogeni,  convulsioni. In soggetti particolarmente sensibili anche a dermatiti da contatto.

Cos’è la noce moscata?

Si tratta di una spezia ricavata dal frutto di una pianta originaria delle isole Molucche e con il tempo diffusasi in molti paesi a clima tropicale. Il nome deriva dal fatto che il frutto sia protetto da un guscio ligneo del quale occupa (da fresco) tutta la cavità interna e dall’odore pungente e caratteristico, simile al muschio.
La noce moscata si trova in commercio sotto forma di frutti interi da grattugiare con appositi piccoli attrezzi oppure in polvere già macinata. Quest’ultima è meno pregiata poiché ha proprietà organolettiche molto meno intense e destinate a sfumare presto.

Le proprietà della noce moscata per la medicina tradizionale

Utilizzata principalmente come spezia aromatica, la noce moscata è da secoli apprezzata per le sue proprietà astringenti e disinfettanti dell’apparato gastrointestinale, soprattutto per risolvere tensioni addominali legati alla presenza d’aria nell’intestino.
Viene anche somministrata per trattare nausea e diarrea.
Un altro campo di applicazione è quello legato al trattamento di mal di testa, insonnia o sonnolenza, sbalzi di umore e difficoltà di concentrazione.
Astenia, inappetenza e mancanza di stimoli sessuali
venivano trattati con la somministrazione continuativa di questa spezia nelle pietanze.
Recentemente alcuni studi sull’olio di noce moscata ha scoperto che questo derivato della spezia è in grado di sviluppare un’azione analgesica e antinfiammatori.
A causa di alcuni effetti collaterali potenzialmente molto pericolosi la noce moscata è però utilizzata con molta cautela dalla medicina omeopatica. In dosi eccessive potrebbe addirittura provocare allucinazioni simile a quelle indotte dall’assunzione di acido lisergico e in gravidanza metterebbe la madre a rischio di aborto.