Le precauzioni contro il virus Ebola

Le precauzioni contro il virus Ebola

Igiene personale e buon senso sono ancora le uniche armi possibili

Le precauzioni contro il Virus Ebola non possono contare su un vaccino efficace, poiché attualmente non ne è stato ancora scoperto uno considerato in grado di superare i test di laboratorio. Poiché non è ancora chiara la modalità di contagio la prevenzione della malattia risulta ancora molto difficile.

Vaccino ancora da mettere a punto

Nonostante il fatto che siano passati ormai quarant’anni dall’individuazione della prima epidemia di Virus Ebola nel continente Africano, non è stato ancora messo a punto un vaccino che possa prevenire il diffondersi di questo virus ad altissima mortalità.
Allo stato attuale delle cose, pertanto, la prevenzione del contagio è l’unica arma a disposizione. Tutte le strategie preventive di cui si dispone al momento tuttavia non possono essere considerate realmente efficaci poiché non è ben chiaro ancora il percorso infettivo del virus.

Le precauzioni contro il virus Ebola: puramente indicative

Le linee guida che sono state delineate per la prevenzione dell’ebola non sono affatto diverse da quelle che si adottano per qualsiasi altro virus: evitare di viaggiare in zone dove è noto che siano attivi focolai di ebola; se si è costretti a raggiungerle o a rimanervi a lungo lavarsi ripetutamente e accuratamente le mani usando sempre acqua e sapone o prodotti a base di alcool almeno al 60%;evitare di consumare carne di animali selvatici, anche se cotta.
Alcune raccomandazioni concernono soprattutto il buon senso: evitare il contatto con i liquidi biologici (sangue, muco, urine, saliva, liquido seminale) di persone infette o con i resti di persone decedute a causa dell’infezione, è attualmente l’unico modo per non contrarre il virus. Spesso la quarantena totale dei pazienti in cura è l’unico modo per preservare dall’infezione amici e parenti.
E’ importante sottolineare che non è attualmente noto per quanto tempo il virus permanga nei liquidi corporei di individui sopravvissuti all’infezione, tuttavia delle osservazioni in una comunità chiusa in Sierra Leone hanno indicato che la trasmissione sessuale del virus sia molto rara, nonostante la sua presenza nel liquido seminale.