Una tradizione importantissima e ancora viva
Le poesie di Pasqua sono un momento importante per la crescita dei bambini. Esercitano la memoria e fanno vincere la timidezza.
Le poesie di Pasqua più famose
Nel corso della storia della letteratura italiana moltissimi autori si sono cimentati nella scrittura di poesie pasquali.
Gianni Rodari, celeberrimo scrittore di testi per l’infanzia, ha messo al centro del proprio componimento i concetti di pace, fratellanza e ripudio della violenza.
Dall’uovo di Pasqua
Dall’uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.
Ha detto: “Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio”.
E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
“Viva la pace,
abbasso la guerra”.
Guido Gozzano invece fa riferimento alla rinascita della natura appena dopo l’inverno e all’antica tradizione che lega la Pasqua alla simbologia dell’uovo.
Pasqua
A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s’affaccia
ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.
Quand’ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l’antica pia favola dell’ovo.
Viene dalla penna di Ada Negri, che fu poetessa ufficiale del regime fascista italiano questa bella poesia che parla di rinascita.
Pasqua
E con un ramo di mandorlo in fiore,
a le finestre batto e dico: «Aprite!
Cristo è risorto e germinan le vite
nuove e ritorna con l’april l’amore
Amatevi tra voi pei dolci e belli
sogni ch’oggi fioriscon sulla terra,
uomini della penna e della guerra,
uomini della vanga e dei martelli.
Aprite i cuori. In essi irrompa intera
di questo dì l’eterna giovinezza ».
lo passo e canto che la vita è bellezza.
Passa e canta con me la primavera.
Le poesie di Pasqua di autori stranieri
Hardy Tentle ha legato indissolubilmente il suo nome a una poesia di Pasqua che parla di fratellanza tra gli uomini.
E’ risorto Gesù!
Lo puoi trovare ora
In ogni uomo:
in chi soffre e lotta
per la libertà,
in chi soffre a lotta
per difendere la pace
nell’amico
che ti stringe la mano,
in chi cerca
l’amore degli uomini.
Ancora sulla fratellanza e sulla necessaria concordia tra tutti gli uomini si incentra la poesia di Emila Alboret scritta a Berlino nel 2989, l’anno della caduta del Muro.
Un ponte tra i cuori
Manca un ponte fra i cuori
fra i cuori degli uomini lontani,
fra i cuori vicini
fra i cuori delle genti
che vivono sui monti e sui piani
di tutti i continenti.
Se questo ponte ci fosse,
gli uomini si scambierebbero i segreti,
i motivi lieti,
il sorriso e il perdono.
Darebbero l’uno all’altro,
e come per incanto,
la confidenza della pena,
tornerebbe serena
la fronte dopo il pianto.
Eppure l’uomo non sa innalzare
questo grande lavoro,
questo ponte d’oro
in un mare di luce:
il ponte che conduce
da Oriente a Occidente
una sola gente