Le migliori tecniche di cottura lenta

Le migliori tecniche di cottura lenta

Tecniche antiche e moderne per cucinare in maniera economica e salutare.

Le migliori tecniche di cottura lenta derivano da quelle studiate e ottimizzate per la prima volta quasi 300 anni fa dal Conte di Rumford, un nobile britannico che mise a punto un forno in grado di mantenere temperature basse e costanti per un lungo periodo.

Il metodo anglosassone: la slow cooker

Derivata direttamente dal forno di Rumford, la slow cooker o crockpot è una pentola elettrica particolarmente diffusa negli Stati Uniti. E’ in grado di cuocere gli alimenti lentamente e in maniera costante, senza alcun bisogno di supervisione e consumando pochissimo, in media quanto una lampadina da 75W. Può essere manuale o dotata di un timer che permette di programmare sia il tempo di cottura sia il passaggio da una temperatura più bassa a una più alta. La slow cooker è anche in grado di tenere in caldo i cibi, in maniera che siano pronti ad un orario previsto (ad esempio quando si torna dopo una giornata di lavoro durante la quale la slow cooker ha cotto la cena). Alcuni modelli presentano anche un termometro a sonda integrato, che consente di controllare la temperatura interna dei cibi che non deve mai essere inferiore ai 55°. Essendo poco conosciuta nel nostro paese è necessario acquistare una slow cooker su Amazon, in particolare la versione britannica del sito, che chiede spese di spedizione molto contenuto.

Le migliori tecniche di cottura lenta oggi prevedono il sottovuoto

La cottura di alimenti precedentemente imballati in appositi contenitori sottovuoto permette una resa molto migliore dal punto di vista estetico: un bollito di carne ad esempio, se cotto alla maniera tradizionale (quindi con la carne a diretto contatto con l’acqua di cottura) risulta a fine cottura grigiastro e poco appetitoso. La cottura sottovuoto non produce ossidazione degli alimenti e quindi alle pietanze di mantenere anche dopo la cottura i propri colori brillanti. I sacchetti sottovuoto vengono immersi in acqua non bollente, tra i 50 e i 75 gradi e lasciati a cuocere per un numero di ore adeguato al tipo di cibo che contengono. Questa tecnica, ormai molto utilizzata nella ristorazione, è ancora piuttosto difficile da attuare in ambito domestico ma non mancano sul mercato delle apparecchiature che consentono la cottura sottovuoto anche in casa.