Lavorare nei musei: tutte le professioni e i percorsi di studi da intraprendere per trovare lavoro in un museo.
Hai sempre sognato di lavorare nei musei? Se sei un appassionato di arte o di storia, possiamo capirti. I musei sono luoghi magici, capaci di accendere le emozioni, di mettere in mostra tutto ciò che di bello l’uomo o la natura è in grado di offrire. Chi lavora nei musei ha un grande onore, ma anche una grande responsabilità: deve cercare di preservare ciò che di più prezioso c’è al mondo. Motivo in più per rendere il percorso per diventare professionisti in questo settore non semplicissimo da intraprendere. Scopriamo insieme come fare per riuscire a lavorare all’interno delle strutture museali.
Come lavorare nei musei
Ovviamente, bisogna partire da qualche nozione generale. Esistono diversi tipi di musei. Non solo quelli artistici e archeologici, ma anche quelli scientifici e di storia naturale, quelli storici, quelli etnografici, quelli dedicati all’arte creata con le cere, e negli ultimi anni si sono diffusi anche quelli virtuali. Rientrano nella categoria dei musei anche le gallerie, i monumenti, le aree archeologiche, i palazzi storici e così via. Per tutte queste strutture importantissime per lo sviluppo del turismo, l’iter di selezione è simile, come anche le professioni disponibili.
All’interno dei musei lavorano infatti professionisti di vario genere. Si va dai conservatori, i restauratori e gli archivisti al personale IT, dagli educatori e le guide turistiche alle figure dirigenziali. Ma fanno parte dello staff di lavoratori dei musei anche operatori, addetti alla biglietteria e all’accoglienza, amministrazione, segreteria, ufficio stampa e sicurezza. Figure differenti che possono ambire, ovviamente, anche a salari diversi. Tanto per farsi un’idea, in Italia una guida turistica ha uno stipendio medio di quasi 16mila euro all’anno, mentre un archivista di meno di 15mila, poco meno rispetto a un restauratore. Va un po’ meglio, ma non troppo, a un archeologo, i cui guadagni si aggirano sui 18mila euro all’anno, stando a quanto riportato da un’indagine di Indeed.
Cerco lavoro nei musei: cosa devo fare?
Se cerchi lavoro all’interno dei musei, devi prima comprendere che esistono diverse tipologie di musei. In particolare, alcuni sono pubblici, come i Capitolini a Roma, altri privati. I primi, essendo gestiti dallo Stato o salle istituzioni locali, possono assumere tramite concorsi per i musei italiani, pubblicati di volta in volta sul sito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo o sulla Gazzetta Ufficiale. Al di là dei concorsi, si può lavorare in musei pubblici anche tramite affidamento esterno, per ruoli particolari e con incarichi di breve durata, che possono comprendere ad esempio la catalogazione e redazione di schede.
Diverso il discorso per i musei privati, che possono assumere in maniera diretta. In questo caso basta candidarsi per una determinata posizione o inviare la propria auto-candidatura, in maniera molto più semplice e banale.
Ma qual è il percorso di studi necessario per lavorare in un museo? Fermo restando che cambia da ruolo a ruolo (un addetto alla sicurezza verosimilmente dovrà avere un curriculum diverso da quello di un direttore), ci sono alcune linee generali che possono essere tracciate. Per quanto riguarda il diploma, è consigliabile un liceo artistico o grafico, mentre per quanto riguarda università e master, sono consigliati i corsi presso l’Accademia delle Belle Arti, in Beni culturali, in Storia dell’arte, in Museologia, in Archeologia, in Archivistica o Biblioteconomia. Ancora si può seguire un corso di perfezionamento per curatore museale, mentre per chi intende svolgere il lavoro di guida è necessario anche conoscere le lingue straniere, magari grazie a un percorso di studi specializzato.