Cos’è un laparocele, l’ernia che ha costretto Papa Francesco a una nuova operazione

Cos’è un laparocele, l’ernia che ha costretto Papa Francesco a una nuova operazione

Cos’è un laparocele: la causa, i sintomi e i possibili trattamenti per poter guarire da questo tipo di ernia.

Nuova operazione per Papa Francesco. Il Pontefice è stato costretto il 7 giugno ad affrontare un intervento chirurgico presso il policlinico Gemelli di Roma. Lo ha comunicato Matteo Bruni, direttore della Sala stampa vaticana. Il Santo Padre in particolare è stato obbligato a sottoporsi a una nuova operazione da un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti e dolorose“. Ma cos’è un laparocele, quali sono le cause della sua formazione e in che modo può essere curato? Ecco tutto quello che bisogna sapere.

Laparocele: cos’è, causa e sintomi

Con il termine laparocele si indica in medicina la formazione di un’ernia sopra una cicatrice dopo essere stati sottoposti a un intervento di chirurgia addominale. Non è una conseguenza certa di un’operazione di questo genere, ma in circa il 10% delle incisioni chirurgiche praticate su quella zona del nostro corpo, con il tempo può verificarsi un cedimento della parete muscolo-fasciale, e questo cedimento può manifestarsi attraverso un gonfiore che compare esattamente in corrispondenza della cicatrice.

Medico chirurgo bisturi

Ad aumentare il rischio della comparsa del laparocele sono fattori come l’età avanzata, il peso in eccesso, infezioni della ferita, l’estensione dell’incisione praticata dal chirurgo. Solitamente, infatti, più sono estese le incisioni più è grande il rischio di formazione del laparocele. A causarlo possono essere però anche ferite, traumi di vario genere o broncopneumopatie croniche ostruttive.

Questo tipo di ernia può comportare le stesse complicazioni delle altre ernie della parete addominale. Può ingrandirsi, strozzarsi, creare problemi alla crescita della pelle. Può capitare che sia accompagnato da un quadro asintomatico, che lo rende visibile ma non disturbante per il paziente, ma solitamente comporta fastidi e dolori di vario genere, soprattutto in caso di affaticamento, esercizio fisico, camminate lunghe o sforzi addominali intensi, come quelli provocati dalla tosse, da starnuti o da altre attività fisiologiche.

Per riassumere, i principali sintomi del laparocele sono dunque: gonfiore e rigonfiamento nella zona dell’incisione chirurgica; dolore o sensazione di pressione; difficoltà a muoversi o a fare determinati movimenti; nausea o vomito in caso di occlusione intestinale.

Le cause principali sono invece: debolezza dei tessuti dopo un intervento chirurgico; infezione del sito dell’intervento; tensione sulla linea di sutura; obesità; problemi collegati alla guarigione delle ferite; attività fisica o sollevamento di pesi prima del tempo di naturale recupero in seguito all’intervento subito.

Come si cura un laparocele

Esistono dei trattamenti per riuscire a risolvere il problema della comparsa di un laparocele. In generale è sempre meglio però prevenirlo. Per farlo, è necessario osservare un tempo di riposo adeguato in seguito a un intervento chirurgico addominale, cercando di limitare al massimo gli sforzi non solo per qualche settimana, ma per mesi interi, soprattutto quando la ferita è particolarmente estesa. Inoltre, è necessario effettuare regolarmente la disinfezione della zona interessata e mantenere la ferita pulita.

Per poter diagnosticare il laparocele può essere sufficiente una visita medica. Con l’esperienza è possibile individuarlo anche osservando semplicemente il gonfiore associato alla ferita chirurgica. Il trattamento può invece essere eseguito con due procedure, entrambe con anestesia generale.

La soluzione più tradizionale, quella aperta, consiste nel ricollocare il laparocele all’interno dell’addome, posizionando una rete di materiale sintetico per rinforzare la parete ed evitare un nuovo cedimento dei tessuti. In questo caso l’incisione avviene utilizzando la stessa cicatrice dell’intervento come via di accesso per la nuova operazione.

La seconda soluzione prevede invece l’utilizzo della chirurgia laparoscopica, un trattamento che permette, con tre o quattro piccole incisioni chirurgiche addominali, di introdurre nella cavità addominale telecamera e strumenti chirurgici per rendere l’operazione meno invasiva. Questo tipo di soluzione non è però sempre possibile, e si ricollega anche alle dimensioni del laparocele.

Dopo l’intervento chirurgico, di qualunque tipo, il paziente può essere sottoposto a un periodo di recupero che può includere l’utilizzo di farmaci, riposo, limitazioni nell’attività fisica e una dieta adeguata. È importante seguire le indicazioni del medico per un recupero completo e prevenire la ricomparsa del problema.