Tragedia a Camposanto, in provincia di Modena, una donna sarebbe rimasta schiacciata da un macchinario. Una tragica vicenda che ci riporta alla mente un’altra drammatica morte avvenuta non molto tempo fa…
Si chiamava Laila El Harim, è lei l’ennesima vittima delle morti sul lavoro in Italia che, giorno dopo giorno, arrivano a sfiorare cifre sempre più allarmanti.
La donna, 41 anni, sarebbe deceduta attorno alle 8 e 30 di questa mattina in seguito al tragico incidente. Lavorava per l’azienda Bombonette, uno scatolificio di Camposanto, nella Bassa Modenese, che si occupa di packaging e lavorazione della carta.
Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorritori del 118 e i Vigili del Fuoco, ma non ci sono state speranze di salvarla. Non è rimasto nulla da fare se non accertarne la morte. I carabinieri ora si stanno occupando della ricostruzione dell’accaduto. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha immediatamente avviato un’attività ispettiva che consenta di determinare le cause e le responsabilità dell’accaduto.
Laila El Harim, originaria del Marocco ma residente in Italia, viveva nella Bassa Modenese da diversi anni. Lascia il marito e una figlia piccola di soli quattro anni.
Il suo turno di lavoro era iniziato da poco quando è avvenuto il dramma: i colleghi hanno subito lanciato l’allarme. Laila El Harim sarebbe rimasta impigliata nella macchina fustellatrice su cui lavorava, per lei non c’è stato scampo.
Aveva iniziato quel lavoro presso la Bombonette da appena due mesi. “Era entusiasta,” ricordano i colleghi.
Incidenti sul lavoro: Laila come Luana
Le circostanze della morte di Laila non possono che richiamare alla mente quanto accaduto, pochi mesi fa, a Luana d’Orazio: la giovane operaia toscana schiacciata dall’orditoio su cui lavorava.
Laila come Luana, due giovani donne, due madri, due lavoratrici. Una scia di sangue continua ad allungare la terribile lista delle morti bianche nel nostro Paese. Non si ferma la strage delle morti sul lavoro; in Italia oggi si muore per le stesse ragioni di cinquant’anni fa, incidenti, disattenzioni, macchinari difettosi.
La morte di Laila El Harim riaccende i riflettori sulla drammatica realtà degli incidenti sul lavoro, che hanno esiti spesso letali. I dati del primo trimestre del 2021 sono scoraggianti: si segnala un aumento dell‘11% delle morti sul lavoro, dovuto in parte al tentativo di accelerare la produzione dopo mesi di chiusura dovuti al lockdown.
In Italia la sicurezza sul lavoro purtroppo è ancora considerata un costo. Ma quanto sarà alto il prezzo pagato da altre giovani vite prima che si rilevi l’urgenza di maggiori controlli e vigilanza?