Le parole pronunciate dalla conduttrice di Forum hanno sollevato un vespaio di polemiche. E non a torto.
In onda su una delle principali emittenti televisive nazionali, Barbara Palombelli ci ha regalato una riflessione che certo poteva risparmiarsi. Riflettendo sul record di femminicidi commessi negli ultimi sette giorni nel nostro Paese la Palombelli si è così espressa:
“Negli ultimi sette giorni ci sono state sette donne uccise presumibilmente da sette uomini. A volte è lecito anche domandarsi se questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati oppure c’è stato anche un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte?”
E’ una domanda che dobbiamo farci per forza, dice la Palombelli. Tuttavia la sua opinione stride fortemente, come il raschio di un’unghia su una lavagna. Perché, in primo luogo, le sue parole pesantissime suonano come una giustificazione: sembrano assolvere l’omicida e condannare la vittima, la donna per l’appunto, che è morta per mano di un uomo.
Insomma, Barbara ha voluto affrontare l’argomento femminicidio analizzandolo anche da un altro lato; ma certamente non l’ha fatto nel modo giusto, soprattutto non l’ha fatto nel modo opportuno. Perché con un’affermazione del genere getta fango sulle vittime e, soprattutto, le rende implicitamente colpevoli del loro ruolo di vittime.
Una riflessione sul femminicidio
E’ lecita una riflessione del genere su un argomento come il femminicidio? Proprio ieri nel vicentino è stata uccisa una giovane donna di 21 anni, Alessandra Zorzin, che lascia un figlio piccolo. Un’affermazione del genere, il giorno dopo una tragedia simile, è quantomeno irrispettosa. I nomi delle vittime sono infiniti e ce li ricordiamo tutti, dai più noti ai meno noti, uno stillicidio che non dà cenno di fermarsi né di arrestarsi. Incolpare le donne – le vittime di un femminicidio – è senza dubbio quanto di più sbagliato si possa fare ora.
Perché la riflessione, piuttosto, andrebbe portata su come è cambiato il ruolo delle donne nella società: sulla loro partecipazione attiva, non più sottomessa, che è spesso fonte di fastidio. Questa trasformazione delle donne fa ancora paura, spesso non è accettata da uomini che non ammettono il rifiuto e non ammettono donne in posizioni di potere. Il punto della questione, se proprio dobbiamo trovarlo, è questo.
Ma, del resto, già il discorso di Barbara Palombelli a Sanremo 2021 aveva fatto discutere, dopo che la conduttrice aveva espresso il suo concetto di “vere donne”. Un concetto definito di un “perbenismo becero” e infarcito di un discorso più egocentrico che femminista. Cosa dovrebbe fare una “vera donna”, Barbara? Tacere ed essere sottomessa? Non alzare mai la voce? Non esasperare il proprio partner che deve solo vivere tranquillo?
La visione della Palombelli è quanto di più anti-femminista si possa sentire nel ventunesimo secolo. Sicuramente adesso Barbara tornerà sull’argomento, troverà delle scuse, ci girerà intorno: ma un’opinione del genere espressa in televisione è molto pericolosa. Perché assolve l’omicida e condanna la vittima: e di donne che muoiono per mano di un uomo oggi, in Italia, ce ne sono fin troppe.