Qual è il significato de La solitudine di Laura Pausini? Proprio quest’anno, la canzone festeggia i 30 anni dalla vittoria a Sanremo.
Sono trascorsi 30 anni dall’uscita de La solitudine di Laura Pausini, eppure è difficile trovare qualcuno che non conosca a memoria la canzone. Il brano, d’altronde, ha concesso all’artista di diventare famosa a livello mondiale. Vediamo il significato e il testo.
La solitudine di Laura Pausini: il significato della canzone
Nel lontano 1993, Laura Pausini ha debuttato nella sezione Giovani del Festival di Sanremo con la canzone La solitudine. La vittoria era nelle sue mani fin dal primo ascolto, ma nessuno immaginava che da quel momento in poi per lei si aprissero le porte del mercato musicale mondiale. Dal suo trionfo sul palco dell’Ariston sono trascorsi 30 anni, ma il brano continua ad essere quotidianamente trasmesso dalle maggiori emittenti radiofoniche.
“A scuola il banco è vuoto, Marco è dentro me
È dolce il suo respiro fra i pensieri miei
Distanze enormi sembrano dividerci
Ma il cuore batte forte dentro me“.
La solitudine racconta un amore adolescenziale, interrotto troppo presto per volere di terzi. Il padre di Marco è stato trasferito per lavoro in un’altra città e Laura si ritrova a piangere per “le distanze enormi” che la separano da lui.
“Marco nel mio diario ho una fotografia
Hai gli occhi di bambino un poco timido
La stringo forte al cuore e sento che ci sei
Fra i compiti d’inglese e matematica“.
Laura si fa tante domande: Marco la starà pensando? Proverà a parlare con i suoi genitori del dolore che porta nel cuore? Il padre gli ha detto solo che un giorno capirà il motivo della sua scelta, ma i tempi sono ancora prematuri.
“Ti prego aspettami perché
Non posso stare senza te
Non è possibile dividere
La storia di noi due“.
La solitudine di Laura Pausini si conclude con una richiesta a Marco: aspettarla perché “non è possibile dividere la storia di noi due“.
Ecco il video de La solitudine di Laura Pausini:
La solitudine di Laura Pausini: il testo della canzone
Marco se n’è andato e non ritorna più
Il treno delle sette e trenta senza lui
È un cuore di metallo senza l’anima…
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