La soia fa male? Cosa succede quando se ne fa un uso eccessivo? In quali casi andrebbe evitata? Ecco cosa c’è da sapere.
La soia è spesso al centro del dibattito, il suo consumo ha effetti positivi o la soia fa male? I maggiori dubbi riguardo al consumo di questo alimento riguardano il rischio di cancro e gli effetti sulla tiroide. Cerchiamo di fare chiarezza e vedere quali sono gli effetti e le proprietà di questo alimento.
La soia fa bene?
Questo alimento è una delle fonti di proteine vegetali più ricche, inoltre mangiare soia permette di ridurre il colesterolo “cattivo” (LDL) e aumentare, invece, i livelli di colesterolo “buono” (HDL). Inoltre regola i livelli della pressione, e queste caratteristiche fanno quindi di questo alimento un valido aiuto per proteggere il cuore e ridurre il rischio di malattie cardiache.
Per via del suo contenuto di fitoestrogeni, inoltre, viene considerata nella prevenzione del cancro alla prostata. Riguardo ai fitoestrogeni, però, ci sono delle opinioni contrastanti, vediamo quali sono i casi in cui sarebbe meglio limitare il consumo di questo tipo di alimenti.
Mangiare soia fa male?
I dubbi sul suo consumo e il fatto che spesso si parla di “soia cancerogena” derivano dal fatto che questo alimento ha un alto contenuto di fitoestrogeni. Questi estrogeni sono contenuti sia nei prodotti a base di soia e derivati (ad esempio il latte di soia) che in altri vegetali, tra cui i legumi. In particolare alcuni studi, come sottolineato dalla Fondazione Veronesi, in passato avevano evidenziato una possibile associazione tra fitoestrogeni e cellule tumorali, nei casi di donne che in passato avevano avuto diagnosi di tumore al seno. Visto che ancora le ricerche non hanno chiarito gli effetti dei fitoestrogeni in questi particolari casi, è meglio ridurre il consumo di alimenti con elevati fitoestrogeni, così come nel caso di integratori che li contengano.