Nata in Estremo Oriente, ha conquistato anche l’Europa
La pianta di curcuma cresce in climi tropicali, estremamente umidi e piovosi. La sua radice è usata nella medicina ayurvedica.
Zenzero dei poveri, zafferano delle Indie
Quando Marco Polo ritornò dal suo viaggio nelle Indie definì la curcuma come molto simile allo zafferano, a causa dell’intenso colore giallo che conferisce alle pietanze.
La radice di cucuma – che è la parte della pianta utilizzata in cucina e in medicina tradizionale – può essere confusa con quella di zenzero ad una prima occhiata, poiché le due piante appartengono alla stessa famiglia delle Zingiberaceae. Entrambe tubolari e ramificate, con una leggerissima corteccia beige, si distinguono per il colore della polpa: lo zenzero è di un bel giallo brillante, la curcuma di un bell’arancio.
Entrambe queste radici hanno un profumo intenso e un sapore leggermente piccante.
La pianta di curcuma: coltivarla in casa e usarne la radice
La pianta di curcuma può essere coltivata in vaso anche in Italia, a patto che le si possa assicurare una temperatura tra i 20 e i 35 gradi. E’ consigliabile riparare la pianta al chiuso durante le stagioni fredde, per poi posizionarla in un punto soleggiato del balcone o del giardino durante i mesi più caldi. Il terriccio dovrà essere morbido e ben drenato (ottima una miscela di terriccio, sabbia e torba) privo di ristagni d’acqua.
La curcuma andrà piantata al principio della primavera, lasciando la radice fuori dal terreno per qualche centimetro. Spuntate le prime foglie si potrà cominciare a bagnare la terra. Fiorirà in estate.
Durante l’estate sarà necessario annaffiare la curcuma frequentemente e interrompere l’innaffiatura d’inverno, quando la pianta sembrerà appassire. Durante l’inverno sarà possibile rimuovere la radice dal terreno e farla seccare in un luogo buio e asciutto. Quando sarà completamente secca – ci vorrà circa un mese – potrà essere ridotta in polvere con una grattugia molto fine e utilizzata in cucina.