La monogamia non è finita, ma ha assunto diverse sfaccettature

Sembra che il tradimento e il sexting siano di tendenza mentre fedeltà e monogamia siano proprio out. E’ davvero così difficile restare fedele al partner?

Fedeltà e monogamia: uno degli argomenti che direttamente e indirettamente è più discusso di tanti altri nella nostra quotidianità. Spesso ci siamo chieste se è davvero così difficili rimanere fedeli al nostro partner. Una cosa è certa: rifugiarsi nella tradizione e recitare un ruolo predeterminato è più facile che capire chi siamo e cosa vogliamo veramente.

La monogamia non è finita. Oggi, però, questa parola ha assunto diverse sfaccettature provocando un cambiamento culturale di cui tutti possiamo beneficiare. Fino a poche generazioni fa, essere monogami significava avere un solo partner sessuale per tutta la vita e restare vergini fino al matrimonio.

Ma quando è cambiato tutto? Questo modo di pensare ha iniziato a cambiare negli anni ‘60, quando il divorzio iniziò a non essere più un tabù e la contraccezione, almeno negli Stati Uniti, divenne un diritto costituzionale.

Negli ultimi quattro decenni, poi, il significato di monogamia è diventato molto più ambiguo. Prima di sposarsi, infatti, molte persone frequentano più partner contemporaneamente e vogliono fare sesso con loro prima di scegliere quello giusto.

I numeri

Ma se uomini e donne non sono fatti per essere fedeli vuol dire che non è possibile essere monogami? Le percentuali sul divorzio sembrano dare ragione a questa analisi: tra il 40 e il 50 per cento dei primi matrimoni si chiude con un divorzio (e il tasso di divorzio aumenta ai matrimoni successivi).

Causa principale: il sesso extraconiugale. Ci sono studi che dimostrano che tra il 20 e il 60 per cento delle persone sposate ha tradito il partner almeno una volta. Un recente sondaggio Gallup ha rilevato che gli americani considerano l’infedeltà coniugale come la cosa peggiore che può fare una persona: peggio di suicidio, aborto, clonazione umana e pena di morte.