Joe Bastianich: il suo ristorante distrutto e dato alle fiamme

Joe Bastianich: il suo ristorante distrutto e dato alle fiamme

Anche il ristorante di Joe Bastianich è stato preso d’assalto in America durante le manifestazioni per George Floyd. Bastianich: “Locale distrutto ma lo sopporto”.

“Sono entrati e hanno distrutto tutto”, spiega Bastianich. Questo è quello che è successo a Los Angeles, in uno dei ristorante dell’ imprenditore italo americano molto conosciuto per condurre come giudice il programma Masterchef Italia. L’attacco vandalico al locale è dovuto a una delle proteste contro la morte di George Floyd, rispetto le quali Bastianich si è detto a favore.

L’attacco al ristorante di Bastianich

Un atto di valdalismo che non poteva arrivare in momento peggiore, dopo il lockdown da COVID-19 attuato anche in America. Joe Bastianich racconta l’assalto alla Pizzeria Mozza e Chi Spacca, due parti diverse dello stesso ristorante di proprietà di Joe e dei soci: lo chef Nancy Silverton e altri partner.

Joe Bastianich

“Hanno rubato il vino e gli incassi, hanno spaccato il vetro a mazzate e gettato benzina per bruciare gli interni. Un vero disastro”.

E non ha paura di ammettere che il momento non è certo dei più rosei: “Tutto questo è successo proprio a pochi giorni dalla ripresa delle attività. Eravamo chiusi dal primo di aprile per il Coronavirus e avevamo appena ricominciato a servire pizze a domicilio e cibo delivery. Ora dobbiamo ricostruire l’intero locale, i danni sono enormi. Non solo quelli fisici però. Siamo un Paese a pezzi”.

Bastianich dalla parte di George Floyd

L’atto si è consumato durante le proteste violente partite negli Stati Uniti dopo la vicenda di George Flyod, uomo di colore morto di asfissia per mano di un poliziotto americano.

L’imprenditore è a favore di queste proteste e lo ammette apertamente parlando della sua disavventura: “Tutti hanno il diritto di protestare, di manifestare la propria opinione e anche di agire per essere ascoltati. Mi dispiace solo che una minoranza di persone sfrutti questo momento a proprio vantaggio per andare a spaccare o a rubare. Distolgono, tra l’altro, l’attenzione dal messaggio”.

E continua: “Qui siamo tutti indignati, questo Paese non può avere un futuro se non risolve questa ferita razziale. Quindi, da cittadino, dico: se il costo per dare giustizia a Floyd è un ristorante bruciato, ok lo sopporto. L’importante in questo momento è non stare in silenzio, perché stare in silenzio significa essere complici di una situazione insopportabile”.

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