J-Ax: “Ricevo minacce dai No-Vax, mi mandano foto di proiettili”

J-Ax: “Ricevo minacce dai No-Vax, mi mandano foto di proiettili”

J-Ax, che ha sempre mostrato di essere a favore della vaccinazione anti-Covid, sarebbe stato preso di mira dai no-vax.

Alcuni mesi fa J-Ax è risultato positivo al Coronavirus e, dopo essere guarito, si è più volte espresso in merito alla campagna vaccinale anti-Covid, dichiarando di essere pienamente favorevole al vaccino. Alcune delle sue dichiarazioni gli sarebbero valse però minacce e insulti dai no-vax, che a suo dire – attraverso dei profili anonimi – gli avrebbero inviato messaggi minatori tramite social.

“Aver superato il Covid mi ha portato a schierarmi anche per un mondo meno egoista, rafforzando la mia propaganda sui vaccini che mi ha portato molti hater no-vax e minacce, anche di morte. Una volta ti mandavano dei proiettili, adesso foto di proiettili. Ma sono sempre profili anonimi, non ci mettono mai il nome. Io capisco che sia tutto nuovo ed è vero che non si sa molto su questi vaccini, ma basta per capire che è la scelta giusta, anche pensando agli altri, per non intasare le terapie intensive. Viene confuso il vaccino con l’antidoto, anche, ma alla fine sono tutte scuse che la gente si trova perché ha paura”, ha dichiarato al Corriere della Sera.

J-Ax

J-Ax contro i no-vax

Ad aprile J-Ax, sua moglie Elaina e il loro figlio, Nicolas, sono risultati positivi al Covid. Il rapper – che precedentemente si era detto aperto ad un dialogo con gli anti-vaccinisti – dopo aver combattuto contro la malattia ha dichiarato di essere un sostenitore del vaccino anti-Covid e di non ammettere indecisioni a tal proposito. Le sue dichiarazioni in merito alla campagna vaccinale gli sono valse persino minacce di morte da parte di alcuni utenti no-vax, che gli avrebbero scritto privatamente attraverso profili anonimi.

Il Coronavirus

J-Ax ha dedicato alla sua esperienza col Coronavirus la canzone Voglio la mamma, e a proposito dei suoi sintomi con la malattia ha dichiarato: “Ho visto la morte da vicino, ero terrorizzato”, e ancora: “Era qualcosa di esageratamente più forte rispetto a come siamo abituati: la sensazione è che il tuo sistema immunitario stia fronteggiando qualcosa a cui non era abituato.(…) Per dieci giorni sono stato veramente male, non dormivo la notte e la preghiera era che tutto non arrivasse ai polmoni. Mia moglie non riusciva più a mangiare: non lo ha fatto per quattro giorni. Lei non riusciva ad alzarsi dal letto e io giocavo con mio figlio, che ha quattro anni. Il mio pensiero era: e se io peggioro, lui con chi va? Chi lo tiene? Come si fa?”