Alla scoperta dei benefici dell’ippoterapia: se ne sente parlare sempre di più ma di cosa si tratta e in quali casi è consigliata?
L’ippoterapia è anche definita equitazione a scopo terapeutico. La sua origine risale a tempi molto antichi. Si dice infatti che già nell’opera di Ippocrate di Coo (460 – 370 a.C) lo stesso vedeva nelle cavalcate un modo per combattere l’ansia e l’insonnia.
A favorire ciò le doti di adattamento, sensibilità, intelligenza possedute dal cavallo. Non a caso al termine della grande guerra il cavallo è entrato a far parte ufficialmente nei programmi di riabilitazione. Inizialmente in Scandinavia poi in Inghilterra e via via in altri paesi. Ed è soprattutto adatta ai più piccoli: ecco perché.
Quali sono i benefici dell’ippoterapia?
I benefici dell’ippoterapia hanno a che fare con tutto ciò che, nell’immaginario collettivo, è legato al cavallo. Tra questi, appunto, il senso di libertà e la magnificenza così come l’aspetto propositivo. Tutto ciò contribuisce a sviluppare aspetti come l‘empatia, stimolano il lato cognitivo l’affettività e molto altro.
L’animale, in questo caso, viene infatti considerato attrattivo proprio per la sua componente affettiva ed empatica. I benefici dell’ippoterapia, da questo punto di vista sono quindi volti a stimolare il piacere di vivere delle esperienze forti dal punto di vista empatico ed affettivo appunto.
Ciò permette, non a caso, di favorire l’apertura verso il mondo di soggetti inibiti dal punto di vista delle relazioni.
L’ippoterapia per i bambini
La terapia che vede il cavallo protagonista assoluto si rivela particolarmente adatta per i più piccoli. Viene infatti usata in caso di disabilità. In particolare nel caso di paralisi cerebrale infantile, autismo, sindrome di down. Consigliata anche nel caso di anoressia e iperattività. L’ippoterapia prevede alcune tappe che si susseguono una dopo l’altra.
-Avvicinamento e cura dell’animale: Il bambino impara ad avvicinarsi e a prendersi cura del cavallo. Ciò lo aiuta a sviluppare sentimenti di empatia e gentilezza. Il tutto controllando comportamenti aggressivi. Il cavallo in questa prima fase trasmette calma e fiducia al bambino.
-Rieducazione equestre: Il bambino, in questa fase, si attiverà. Egli infatti inizierà a condurre il cavallo. I benefici che si ottengono riguardano il piano neuro motorio. Effetti positivi si riscontrano, inoltre, dal punto di vista cognitivo – sensoriale con conseguente miglioramento della concentrazione e della memoria.
-Aumento dell’autostima: Solo il fatto di montare su di un essere così imponente regala grandi sensazioni al bambino. Da non sottovalutare, inoltre, il legame affettivo che si viene ad instaurare tra il bambino e l’animale. Un rapporto capace di superare la distanza verbale e che, proprio per questo, risulta ancor più intenso.
Gli animali sono davvero i migliori amici dell’uomo. Non solo i cani ma anche i cavalli come ci insegna l’ippoterapia. L’amore gratuito da loro donato è qualcosa di prezioso. Tanto da determinare il superamento e/o il miglioramento di stati di disagio. Questi ultimi da intendere sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Fonte Foto: https://twitter.com/fieracavalli/status/992787446982234118