Ecco quali sono le location di Io speriamo che me la cavo, il film con protagonista Paolo Villaggio nei panni di un maestro elementare.
Uno dei film più celebri tra i tanti diretti da Lina Wertmuller è, senza dubbio, Io speriamo che me la cavo. La pellicola è uscita nel 1992 ed è tratto dall’omonimo romanzo di Marcello D’Orta: il protagonista è il maestro di scuola elementare Marco Tullio Sperelli che, per un errore burocratico, anziché venire trasferito nel paesino ligure di Corsano, viene mandato a insegnare a Corzano, comune del napoletano. Qui si ritroverà a fare i conti con una realtà molto complicata. Vediamo ora quali sono le location di Io speriamo che me la cavo.
Io speriamo che me la cavo: le location del film
Il paese di Corzano è immaginario (esiste in realtà un Corzano in Lombardia ma non ha nulla a che fare con quel film), la città che ha ospitato gran parte delle riprese non è Napoli, come si può pensare, ma Taranto. Inizialmente sarebbe dovuta essere proprio Napoli la location principali del film ma, non appena giunse nel capoluogo campano, la produzione fu avvicinati da esponenti dell a camorre che chiesero una sorta di pizzo.
Per questo motivo si è deciso di trasferire le riprese a Taranto. Oltre che nel capoluogo di provincia della Puglia, sono state effettuate delle riprese del film anche a San Giorgio a Cremano, ad Altamura e a Corato. Poi alla Reggia di Caserta, dove la classe del maestro Serpelli va in gita, e infine a Tivoli, dove è stata girata la scena dell’ospedale.
Io speriamo che me la cavo: il cast del film
Come detto in precedenza, Io speriamo che me la cavo è diretto da Lina Wertmuller ma in origine a dirigere la pellicola sarebbe dovuto esserci Castellano e Pipolo. Anche il protagonisti del film sarebbe dovuto essere differente: il maestro Marco Tullio Sperelli è interpretato da Paolo Villaggio, originariamente questo ruolo sarebbe dovuto essere di Adriano Celentano.
Nel cast del film sono poi presenti Isa Danieli, Gigio Morra, Sergio Solli, Paolo Bonacelli, Esterina Carloni, Mario Porfio, Ciro Esposito e Adriano Pantaleo.