Un santo la cui memoria giunge fino a noi da primi secoli della cristianità
Il Santo dell’8 Aprile San Dionigi di Corinto, di cui sappiamo poco ma che fu un attento testimone della sua epoca.
La Chiesa di Roma come riferimento delle altre chiese
Di San Dionigi sappiamo solo che fu Vescovo di Corinto, città che gli aveva dato i natali, e che tenne questa carica nel secondo secolo dopo Cristo.
Ci sono pervenute scritte di suo pugno soltanto alcune lettere indirizzate alle chiese di Grecia e una indirizzata ai fedeli di Roma. Tali lettere fanno parte delle testimonianze raccolte da Eusebio di Cesarea, che lodò la fede e il grande impegno con cui Dionigi si faceva veicolo della parola di Dio presso i suoi fedeli.
Mentre Dionigi ricopriva la carica di Vescovo, sedeva sul soglio pontificio Sotero, Santo a sua volta. Abbiamo notizia dell’operato della chiesa di Roma sotto il pontificato di Sotero proprio grazie a una delle molte missive scritte all’epoca dal vescovo Dionigi.
Il santo dell’8 Aprile è San Dionigi di Corinto
Dalla missiva inviata ai Romani dal Vescovo Dionigi possiamo dedurre che la Chiesa Romana stava in quel periodo cominciando ad affermare la propria preminenza sulle altre chiese del mondo, a partire naturalmente da quelle del bacino del Mediterraneo e in particolare a quelle di Grecia.
Ai cristiani di Grecia infatti il Papa Sotero aveva ordinato che fossero inviati aiuti di vario genere, destinati principalmente al sostentamento dei bisognosi e alla continuazione dell’opera ecclesiastica in Grecia.
Esprimendo un’enorme gratitudine nei confronti del Papa, Dionigi afferma che Sotero non tradiva affatto gli ideali di carità sul cui insegnamento si erano fondate l’opera e la vita del Cristo. Sostiene invece che Sotero sia degno erede di Pietro poiché non ha soltanto conservato e fatto propri i principi Cristiani, ma li ha addirittura esaltati.