Il bambino, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone e sequestrato dal nonno in Israele, è ritornato in Italia dagli zii paterni.
Trova finalmente una conclusione la storia travaglia di Eitan Biran, l’unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, nel quale ha perso i genitori ed un fratellino. Da quel momento in poi il bambino è stato coinvolto in un’aspra battaglia legale tra la famiglia materna e quella paterna, che si contendevano la tutela del minore.
Dopo essere stato affidato alla zia paterna, il bambino è stato inoltre sequestrato dal nonno materno e portato illegalmente in Israele, il paese di origine della famiglia. Fortunatamente, dopo altre diverse controversie giuridiche, la Corte Suprema israeliana ha giudicato che, come riporta l’Ansa, “Il luogo normale di vita del bambino sia in Italia dove ha trascorso quasi tutta la sua esistenza e che quello che gli è accaduto a settembre è stato un rapimento verso cui la Convenzione internazionale dell’Aja prevede tolleranza zero e impone la restituzione immediata ai tutori.”
Confermato inoltre il mandato d’arresto internazionale per il nonno materno per di sequestro di persona, sottrazione di minore all’estero e appropriazione indebita del suo passaporto.
Nella giornata di ieri il piccolo Eitan è atterrato all’aeroporto di Bergamo con la supervisione degli avvocati e si è poi riunito con gli zii e le cugine, che lo aspettavano nella loro casa in provincia di Pavia, vicina all’abitazione dove il piccolo Eitan ha vissuto insieme alla famiglia scomparsa. I legali hanno rilasciato alcune importanti dichiarazioni per proteggere la privacy del minore: “Si spengano i riflettori sulla sua vita privata e si apra una nuova fase che gli consenta un percorso di crescita più sereno, ancora più necessario se si considera la terribile tragedia che l’ha coinvolto“.