Il monologo di Paola Egonu: “Perché sono così? Perché sono io!”

Il monologo di Paola Egonu: “Perché sono così? Perché sono io!”

Paola Egonu è la co-conduttrice della terza serata del Festival di Sanremo. Il suo monologo.

Paola Egonu, durante la terza serata del Festival di Sanremo è la co-conduttrice che affianca Amadeus e Gianni Morandi. Durante la serata è intervenuta sul palco con il suo monologo. La giocatrice di pallavolo è stata sempre attiva in questioni come l’integrazione e la lotta contro ogni forma di discriminazione o razzismo. A volte è stata vittima di queste forme di pregiudizio a causa del colore della sua pelle o a causa di persone che giudicano basandosi su questi fattori.

Prima di parlare Amadeus e Egonu si sono seduti sulle scalinate del paco: “Si è parlato tanto di te, della tua infanzia, del razzismo. Ora sii libera come se e come sei sempre stata tu”: ha affermato Amadeus. “Che emozione”: inizia così il monologo della sportiva. “Spero di trasmettervi amore ed empatia. questa sera non sono qui a dare lezioni di vita, perché alla mia età sono più le cose che posso imparare di quelle che posso insegnare”.

“Nelle ultime settimane sono stato al centro di mille polemiche, spesso in passato sono stata definita ermetica e in passato mi sono impegnata per essere più chiara. Questo non ha impedito che alcune frasi venissero estrapolate dal contesto e usate come titoli”.

La dedica ai genitori

“Sono la prima di tre fratelli, e devo tutto a mamma e papà. Mi hanno permesso di vivere un’infanzia felice e mi hanno insegnato che se vuoi qualcosa devi guadagnartela con sacrifici. Non sono madre ma sogno di diventarlo un giorno e credo sia una sofferenza veder crescere i propri figli lontani, come successo a me che mi sono allontanata di casa a 13 anni.”.

Paola Egonu

E continua: “Da bambina ero fissata con i perchè: Perchè sono alta? Perché i miei nonni vivono in Nigeria?Perché mi sento diversa? Col tempo ho capito che questa diversità è un’unicità e alla domanda perché io sono io c’è la risposta: perché sono io”.

Ha poi fatto un esempio sul razzismo: “Prendete bicchieri di vari colori e vedrete che molte persone sceglieranno quello più trasparente, anche se dentro tutti contengono acqua. Siamo sempre uguali oltre tutte le apparenze”.

La dedica allo sport

“Amo l’Italia, vesto con orgoglio la maglia azzurra, che per me è la più bella del mondo e ho un profondo senso di responsabilità nei confronti di questo paese in cui ripongo tutte le mie speranze di domani”, ha affermato la sportiva.

Ha quindi concluso il suo discorso affermando che non è perdente chi arriva ultimo: “Vasco Rossi nel 1983 arrivò penultimo a Sanremo, ma il suo brano segnò un grande successo”.