“London Bridge”, ecco il piano per quando Elisabetta II verrà a mancare
Basteranno poche parole per far sì che che il primo ministro del Regno Unito sappia che è successo ciò che i sudditi temono di più, ovvero la morte della regina Elisabetta II. Secondo quanto riportato da Vanity Fair, Politico è entrato in possesso di documenti segreti raccolti all’interno di un’operazione denominata London Bridge: infatti le poche parole che serviranno per far sapere la notizia saranno “Il London Bridge è crollato”. A chiamare il primo ministro dovrà essere il segretario privato si Sua Maestà, per avvisare a cascata tutte le autorità che necessitano di conoscere la notizia. Quel giorno sarà il D-Day, a prescindere dalle condizioni di salute in cui verserà la Regina, a questo seguiranno dieci giorni prima che possa avere degna sepoltura. I giorni successivi alla sua morte saranno indicati con la sigla D+1, D+2 e via discorrendo. Proprio in questi ultimi il principe Carlo consolare i propri sudditi offrendo il conforto della corona, intraprendendo un tour per il Regno Unito, mentre il sito web della famiglia reale sarà oscurato da una pagina nera e le bandiere di Whitehall saranno abbassate a mezz’asta.
Nel giorno della morte della regina Elisabetta II i funzionari del Paese dovranno agire velocemente per effettuare una commemorazione nella Cattedrale di St Paul, per poi organizzare l’arrivo della bara al Buckingham Palace il giorno successivo. Dopo esser divenuto re, Carlo riceverà la mozione di condoglianze tra il terzo e il quinto giorno. Per concludere, al quinto giorno dalla morte della Regina, avverrà l’operazione Lion: la processione della bara da Buckingham Palace al Palazzo di Westminister, luogo nel quale resterà per tre giorni. Il pubblico potrà portarle l’ultimo saluto per 23 ore al giorni, mentre per i vip sono stati riservati biglietti speciali. Il funerale si terrà solo nel decimo giorno dalla morte, presso l’abbazia di Westminister.