Il Castello delle Cerimonie dopo la confisca ha registrato una pioggia di disdette. Parte anche la protesta da parte dei dipendenti de La Sonrisa.
Il grand hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate, conosciuto soprattutto come Il Castello delle Cerimonie, sta vivendo uno dei periodi più bui. Infatti, dopo la confisca della struttura per abuso edilizio, è giunta una pioggia di disdette da parte di futuri sposi che avevano prenotato nella lussuosa villa il ricevimento di nozze.
Oltre agli sposi, c’è timore anche per il personale del grand hotel, sia fisso che stagionale, che da un giorno all’altro si è ritrovato senza certezze per il futuro.
Il Castello delle Cerimonie: i dipendenti fanno una richiesta al comune
Fino a oggi Il Castello delle Cerimonie è stato il posto di lavoro per oltre 200 persone, tra lavoratori fissi e stagionali, e la chiusura della struttura rappresenta un grande problema per oltre 200 famiglie.
Per tale motivo i dipendenti del grand hotel La Sonrisa hanno deciso di protestare e di recarsi presso il Comune di Sant’Antonio Abate per fare una richiesta alla sindaca Ilaria Abagnale. La richiesta dei dipendenti è quella di garantire alla struttura una continuità lavorativa che permetterebbe ai dipendenti dell’hotel e alle sue famiglie un mezzo di sostentamento indispensabile.
Il Castello delle Cerimonie: risponde la sindaca
Nonostante le innumerevoli disdette, il Castello delle Cerimonie rappresenta una struttura indispensabile per il territorio. Questo lo sa bene la sindaca di Sant’Antonio Abate, che ha commentato la vicenda: “Si tratta di una struttura ricettiva importante per il nostro territorio, punto di riferimento per tutta l’area e che da anni offre lavoro a centinaia di famiglie, non solo abatesi”.
Riconoscendo l’importanza del grand hotel per il territorio, il Comune sta tenendo aperta la possibilità di affidare la gestione a privati istituendo un bando pubblico. La vicenda sembra ben lontana dall’essere conclusa.