Ikea lancia il programma Buy Back Friday, attraverso il quale ricompra i vecchi mobili usati, regalando in cambio buoni acquisto.
Si chiama Buy Back il nuovo programma Ikea attraverso il quale il colosso svedese è pronto ad entrare nell’economia circolare. Un’idea che consente ai clienti di cambiare il look del proprio appartamento, senza pesare sull’ambiente, riportando in negozio i propri mobili usati Ikea. Una campagna che verrà lanciata quasi in contemporanea in ben 27 Paesi, tra cui l’Italia, con modalità differenti a seconda del Paese di riferimento. Entriamo quindi nei dettagli e scopriamo assieme in cosa consiste e come funzione questa proposta.
Buy Back di Ikea, come funziona e quanti soldi si possono riavere
Grazie al programma Buy Back, Ikea si propone di ricomprare i mobili usati dei suoi clienti, offrendo in cambio dei buoni acquisto dal 30% al 50% del loro prezzo iniziale. Nel caso in cui non possano essere rivenduti, l’azienda ha fatto sapere che tale prodotti verranno riciclati oppure donati a progetti per aiutare le persone maggiormente colpite dall’impatto del Covid-19.
Come già detto, questo programma verrà lanciato in ben 27 Paesi in occasione del Black Friday a novembre 2020. In particolare, per quanto riguarda l’Italia, la campagna #GreenFriday, per dare ai mobili usati una seconda vita, durerà dal 27 novembre al 6 dicembre in tutti i 21 store presenti sul territorio nazionale.
Chi consegnerà a Ikea i propri mobili usati potrà così ricevere un buono spesa da utilizzare in negozio entro 2 anni dal momento del rilascio. Il valore del voucher dipenderà dalle condizioni dei mobili. In presenza di prodotti senza graffi si riceverà il 50% del prezzo originale. Gli articoli con piccoli graffi, avranno il 40%, mentre quelli con diversi graffi, riceveranno il 30%. I clienti interessati dovranno restituirli, assemblati, presso il banco resi dove verranno controllati e si concorderà il valore del buono acquisto.
Ikea punta sull’economia circolare
Attraverso il programma Buy Back, Ikea punta quindi a farsi largo nell’economia circolare. A tal proposito Pia Heidenmark Cook, Chief Sustainability Officer del Gruppo Ingka , così come riportato dall’Ansa, ha dichiarato: “Essere circolari è un’ottima opportunità di business e, al tempo stesso, una responsabilità. La crisi climatica ci impone di ripensare radicalmente le nostre abitudini di consumo“. Per poi aggiungere: “Un’economia circolare si può raggiungere solo attraverso gli investimenti e la collaborazione con i clienti, le altre imprese, le comunità locali e i governi, in modo da azzerare i rifiuti e innescare un ciclo di riparazione, riutilizzo, riadattamento e riciclaggio“.
Per finire ricordiamo che non tutti i prodotti Ikea possono essere restituiti. Tra gli articoli ammessi si annoverano: scaffali, librerie, scrivanie, tavoli e tavolini, sedie, sgabelli e panche, cassettiere, comodini, carrelli e buffet, mobili da esterni, strutture letti bambini e culle. Idonei pure gli armadi, purché non componibili e con dimensioni massime pari h 202 cm – L 120cm – p. 60 cm.