Cagliari riflette nella propria cucina le influenze delle culture che la “invasero” nel corso delle epoche storiche. Una cucina per tradizione povera, ma ricca di sapori e aromi genuini
Per il vostro weekend enogastronomico a Cagliari ad aprile vi consigliamo di sperimentare non solo i piatti tipici provenienti dal mare, ma di “azzardare” anche i prodotti a base di carne provenienti dagli allevamenti.
I piatti della tradizione cagliaritana
Tra i piatti da gustare la burrida, gattuccio di mare lessato, accompagnato da un soffritto di aglio con i fegatini del pesce e le noci tritate, le anguille cotte con l’alloro e servite con il pecorino, il capitone arrostito o la murena insemolata e fritta. I frutti di mare sono al centro della cucina cagliaritana. I migliori si gustano la domenica mattina, quando i marinai li offrono appena pescati. La loro polpa viene anche utilizzata per condire gli spaghetti. E ancora le arselle: da assaggiare “is orziaras”, anemoni di mare fritti nella semola, e “is bucconis”, murici lessati e serviti in acqua caldissima e salata.
Un altro piatto cagliaritano è il mazzamurru, una zuppa di pane raffermo intinto nel brodo di carne e servito con salsa di pomodoro e pecorino. Un pasto “di recupero”, molto spesso cucinato per non buttar via il pane avanzato dal giorno prima; al pari di su pani dorau, dove il pane prima rammollito nel latte viene successivamente bagnato nell’uovo sbattuto e poi fritto.
Partendo da Cagliari, si può prendere parte a un tour delle cantine dove scoprire le vigne e i migliori centri di produzione dell’isola, accompagnati da degustazioni di piatti tipici. Per i piatti di pesce vi consigliamo il “Petraia” della Cantina Sociale di Santadi, mentre per i piatti di carne scegliete un Cannonau doc. Da provare anche il “Capo Ferrato” della Cantina di Castiadas o il “Costera” della Cantina Argiolas di Serdiana. Regina nella preparazione dei dolci è la pasta di mandorle, con la quale si preparano “is gueffus”, “is pirichittus” e “is bianchittus”.