Hamilton e la sindrome da “Long Covid”

Hamilton e la sindrome da “Long Covid”

La rivelazione inaspettata di Lewis Hamilton: “Non ne ho parlato con nessuno finora. Ma i sintomi durano mesi. Sono stanco, è tutto più difficile…”

Lewis Hamilton era sul podio del Gran Premio d’Ungheria, seconda posizione dopo una rimonta spettacolare. In apparenza il campione era in gran forma, ma di fatto la verità è tutt’altra.

In un’intervista rilasciata dopo la vittoria, infatti, il campione inglese avrebbe parlato a lungo della situazione pandemica, che l’avrebbe messo alla prova sia psicologicamente che fisicamente. Hamilton aveva contratto il Covid-19 nel mese di dicembre scorso; ma da quel momento, stando alle sue dichiarazioni, non si sarebbe mai ripreso del tutto.

Sul podio non mi sono sentito molto bene. Ho avuto un breve capogiro e avevo anche la vista un po’ sfocata. Nonostante stia continuando ad allenarmi come sempre, avverto più spossatezza di quanta non ne abbia avuto durante la malattia. Forse è solo una questione di idratazione, ma per quanto l’avessi provata anche a Silverston, oggi in Ungheria è stato peggio.

Il pilota inglese, sette volte campione del mondo, avrebbe infatti faticato a salire sul podio a causa di capogiri e vertigini. Si credeva fosse a causa della fatica della gara, che l’ha messo a dura prova; tuttavia la ragione della spossatezza è un’altra e ha quel nome temibile che ormai fa da sfondo alla nostra quotidianità “Covid-19”.

Cos’è la sindrome da “long Covid” di cui soffre Hamilton

Il disagio sofferto da Hamilton è dovuto ai postumi della malattia. Si tratta di una reazione non rara che gli studiosi di tutto il mondo stanno ancora analizzando, denominata nel gergo scientifico come “Sindrome da long Covid”.

La sindrome da long Covid si verifica anche in persone giovani e in buona salute che, inspiegabilmente, dopo aver contratto la malattia non riescono più a tornare alla vita attiva e dinamica di prima. Secondo una ricerca americana l’età media dei pazienti affetti da questi sintomi è 43 anni. Questi sintomi (dolori articolari, mal di testa, vertigini) possono protrarsi per mesi, e non è detto che scompaiano del tutto. Tra i pazienti analizzati solo il 64% si definisce “guarito” dopo cinque mesi.

Le condizioni di Hamilton

Hamilton è stato immediatamente assistito dallo staff medico della Mercedes. Nulla di grave, sembra. Toto Wolff, capo team della scuderia tedesca, ha commentato con cautela: “Meglio prevenire che curare.”

La prossima gara di Hamilton si terrà in Belgio il 29 agosto. Ci auguriamo che in questa breve pausa estiva il campione possa ristabilirsi e recuperare le energie necessarie ad affrontare la prossima gara con grinta. L’incubo post-Covid che tormenta il pilota inglese finirà? Ci auguriamo che Hamilton riesca a fronteggiare al meglio anche questo avversario invisibile.