Guida Michelin Italia 2023: ecco quali sono i nuovi ristoranti stellati

Guida Michelin Italia 2023: ecco quali sono i nuovi ristoranti stellati

Sono 33 i nuovi ristoranti stellati, 19 le stelle verdi: ecco tutte le novità della Guida Michelin Italia 2023.

La ristorazione italiana guarda al futuro. Sono stati resi noti i nuovi giudizi della Guida Michelin Italia 2023, al cui interno troviamo 33 nuovi ristoranti stellati e ben 19 premiati con le stelle verdi, assegnate ai ristoranti che vantano una grande attenzione alla sostenibilità. Un’edizione che conferma tutti i ristoranti a tre stelle dello scorso anno e che “promuove” Villa Crespi, locale di Antonino Cannavacciuolo, aggiungendo una stella alle due già ottenute negli scorsi anni.

Tutte le novità della Guida Michelin Italia 2023

Nel Relais Franciacorta, sulle colline bresciane, si è tenuto per il secondo anno consecutivo la cerimonia per l’assegnazione delle nuove stelle Michelin, sia quelle rosse, che premiano la qualità, che quelle verdi, che vanno invece a certificare l’assoluta sostenibilità dei singoli ristoranti. Una cerimonia che ha portato alla promozione di ben 33 nuovi ristoranti stellati, e che ha cambiato di poco gli equilibri tra i locali già premiati in passato con più di una stella.

Antonino Cannavacciuolo

Tra gli chef “televisivi”, protagonista assoluto di questa edizione è stato Antonino Cannavacciuolo, con il suo Villa Crespi entrato nell’Olimpo della ristorazione italiana, con la conquista della terza stella. A margine dell’evento, lo stesso chef ha commentato così questo prestigioso riconoscimento: “È un momento magico. Il nostro è un progetto partito venti anni fa, ci saranno altre aperture e questa enorme nuova emozione è la benzina per andare avanti“.

Tutti i ristoranti italiani della Guida Michelin 2023 in Italia

Andiamo adesso a scoprire nel dettaglio l’elenco completo di tutti i ristoranti che sono stati premiati. Questi sono i nuovi locali con una stella Michelin:

– I tenerumi a Vulcano (Messina, con Davide Guidara premiato Giovane Chef dell’Anno)
– Limu a Bagheria (Palermo
– Principe Cerami a Taormina (Messina)
– Mec Restaurant a Palermo
– Sensi ad Amalfi (Salerno)
– Maeba Restaurant ad Ariano Irpino (Avellino)
– Il fuoco sacro di San Pantaleo (Sassari)
– Lino di Pavia
– Famiglia Rana di Oppeano (Verona)
– Il tiglio di Montemonaco (Ascoli Piceno)
– Osteria del Viandante di Rubiera (Reggio Emilia)
– Dalla Gioconda di Gabicce Monte (Pesaro-Urbino)
– Ristorantino & C. di Sauze di Cesana (Torino)
– Vitium di Crema
– Trattoria contemporanea di Lomazzo (Como)
– Il sereno al lago di Torno (Como)
– Puleio di Roma
– Sintesi di Ariccia (Roma)
– Campo del drago di Montalcino (Siena)
– Chic nonna di Firenze
– Terramira di Capolona (Arezzo)
– Cannavacciuolo Vineyard di Casanova (Pescara)
– Bolle di Milano
– Anima di Milano
– Paolo Griffa al Caffè Nazionale di Aosta
– Luisl Stube di Bolzano
– La Stua dei Michil di Lagundo (Bolzano)
– Suinsom di Selva di Valgardena (Bolzano)
– Locanda Tamerici di Ameglia (Spezia)
– Casa buono di Ventimiglia (Imperia)
– Balzi rossi di Ventimiglia (Imperia)
– Andrea Aprea di Milano

Questi sono invece sono i ristoranti che ad oggi hanno due stelle:

– Acquolina di Roma
– Enoteca La Torre di Roma
– St. George by Heinz Beck di Taormina (Messina)
– Locanda Sant’Uffizio di Penango (Asti)

Di seguito invece la lista dei ristoranti tristellati:

– Villa Crespi di Orta San Giulio (Novara)
– St. Hubertus di San Cassiano (Lecce)
– Da Vittorio di Brusaporto (Bergamo)
– Dal pescatore di Canneto sull’Oglio (Mantova)
– Reale di Castel di Sangro (L’Aquila)
– Mudec di Milano
– Enoteca Pinchiorri di Firenze
– Osteria Francescana di Modena
– La pergola di Roma
– Le calandre di Rubano (Padova)
– Uliassi di Senigallia (Ancona)

I ristoranti sostenibili

Abbiamo visto tutti i ristoranti con la stella rossa. Vediamo però nel dettaglio anche quali sono i ristoranti stella verde, quelli più attenti alla sostenibilità secondo la Guida Michelin:

– Mirto di Ischia (Napoli)
– Virte di Coriano (Rimini)
– Vignamare di Andora (Savona)
– Contrada Bricconi di Oltressanda (Bergamo)
– Villa Pignano di Volterra (Pisa)
– Aimè di Bologna
– Piazza Duomo di Alba (Cuneo)
– La Peca di Lonigo (Vicenza)
– La tana Gourmet di Asiago (Vicenza)
– El Molin di Cavalese (Trento)
– Poggio Rosso di Castelnuovo Berardenga (Siena)
– Il cantinino di Madesimo (Sondrio)
– D. One di Roseto degli Abruzzi (Teramo)
– La bandiera di Civitella Casanova (Pescara)
– Locanda Deverac di Savogna d’Isonzo (Gorizia)
– Il colmetto di Rodengo Saiano (Brescia)