Una collezione che varca le stagioni della maison: la sfilata Aria di Gucci e Balenciaga

Una collezione che varca le stagioni della maison: la sfilata Aria di Gucci e Balenciaga

Cent’anni di Gucci, che si mixa a Balenciaga, una celebrazione delle molteplici trasformazioni del marchio che ancora una volta omaggia la natura.

Una festa d’Aria, quella che ci manca ora più che mai, che continuiamo a sognare e ad attendere, affidandoci alle stagioni che con la loro mutevolezza e i loro colori si fanno espressione del nostro stato d’animo. Ma aria è anche la ventata di novità che dal 2015 Gucci e Balenciaga hanno portato all’interno di brand storici, mutandoli senza stravolgerli.

Nasce così la loro unione in una sfilata mesh-up in occasione dei cent’anni di Gucci, dove i due marchi si influenzano a vicenda, dando vita a capi unici e irripetibili che confermano e sanciscono la nuova frontiera dei canoni estetici.

Gucci: la sfilata dei cent’anni in una collezione emblema rivisitata da Alessandro Michele

Forse siamo davanti ad uno dei direttori creativi dalla personalità più spiccata di sempre, se pensiamo che oggi dire Gucci vuol dire se non identificarlo, ma quanto meno pensare alla figura di Alessandro Michele: segno che la sua comunicazione nel mondo della moda, sfruttando al meglio le possibilità del digitale, è riuscita ad arrivare ad un target sempre più ampio.

Anche per Aria, la sfilata dei cent’anni di Gucci, la comunicazione sui social non poteva essere da meno. Prima con i post su Instragram del Gucciquiz, a cui utenti e ambassador attraverso stories e reel sono stati invitati a compilare creando interazione e un certo hype sulla sfilata che di lì a poco sarebbe andata in scena. Il teaser della sfilata preannunciava l’unione con Balenciaga, anche lui marchio del gruppo Kering, ma nessuno dei due brand lo aveva annunciato apertamente, fino a quando lo show digitale in puro stile Gucci ha tolto ogni dubbio, vedendo i due loghi incontrarsi nella stessa collezione.

Il filone principale resta ancora una volta la natura, un giardino incantato in cui si sta per entrare in scena per partecipare ad una festa esclusiva, e puntuale con la sua nota di rito su Instragram è Alessandro Michele a dichiararlo: “Siamo dunque pronti a festeggiare, indossando i nostri abiti più scintillanti. Fervono i preparativi. L’attesa è trepidante perché dopo un secolo attraversiamo nuovamente la porta dell’hotel Savoy: un topos immaginifico nella storia di Gucci. Un lungo corridoio ci separa da quel varco astrale e magico. Il mito di fondazione viene riabitato alla luce del presente. Entriamo in un club, luci al neon e macchine fotografiche, salvo scoprire che la festa che ci spetta non si consuma nella hall di un albergo londinese degli anni venti. Piuttosto si offre come un’immersione profonda ed estatica in tutto quello che oggi ci manca in maniera struggente: una festa d’aria”

Gucci e Balenciaga: una collezione che varca i confini del tempo

Alessandro Michele decide così di ripercorrere le tappe più importanti della storia della maison, rivisitate nello stile a cui ci ha abituati negli ultimi anni. Si comincia così con l’omaggio a Tom Ford, con il completo in velluto rosso che apre la strada alla passerella di completi sartoriali, si passa per Hollywood e la sua potenza visiva con le dive, arrivando all’immaginario fetish e alle stampe iconiche.

Spicca nelle foto un cuore di cristalli, un accessorio rubato che si tramanda nel tempo, per arrivare anche all’impossibile, a Gucci che lascia avvenga la fusione con Balenciaga, rubando spunti e idee l’uno all’altro. Una sfilata sotto i flash di fotografi inesistenti, ma l’epilogo è nel giardino incantato, dove la natura umana incontra la natura nella sua forma più pura, dove c’è aria e libertà senza finzioni.