Il Green Pass in Italia sarà obbligatorio: in arrivo il decreto che lo renderà necessario per gli spostamenti per altre attività.
In arrivo aggiornamenti sul fronte Green Pass in Italia: sarà obbligatorio tra pochi giorni. Non è ancora ufficiale, ma dovrebbe essere convocata a breve la cabina di regia che potrebbe cambiarel e regole per l’utilizzo della certificazione verde nel nostro paese. Il suo uso potrebbe essere esteso a tantissime attività della vita quotidiana, anche se con alcune differenze rispetto a quanto avvenuto in Francia nelle ultime settimane. Scopriamo insieme cosa potrebbe cambiare nel concreto.
Il Green Pass in Italia diventa obbligatorio?
Al momento trapelano tante indiscrezioni sulla certificazione verde, ma poche indicazioni certe. Tra queste, quella relativa ai requisiti per il rilscio, che quasi sicuramente saranno modificate. Fino a questo momento per poter ottenere il Green Pass bastava anche essersi sottoposti alla prima dose del vaccino. Ma la diffusione delle nuove varianti, su tutte la Delta, ha indotto a utilizzare maggior cautela.
Per poter ottenere la certificazione dalle prossime settimane dovrebbe dunque diventare obbligatorio aver ricevuto anche il richiamo del vaccino, come già accade per il Green Pass europeo. Ma non dovrebbe essere questa l’unica novità in arrivo.
Le indiscrezioni più insitenti riguardano infatti l’estensione dell’utilizzo del Green Pass a tante attività della nostra vita. La certificazione potrebbe diventare obbligatoria per utilizzare i mezzi di trasporto per viaggi a lunga percorrenza (aerei, treni, pullman). Ma potrebbe essere necessario anche per partecipare a grandi eventi, come concerti e festival, oltre che per le palestre e le discoteche. Non dovrebbe invece ancora essere esteso a bar e ristoranti. Questa misura potrebbe arrivare solo se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare in maniera sensibile nelle prossime settimane.
Green Pass in Italia: le difficoltà di importare il modello francese
Un’altra certezza dovrebbe essere l’impossibilità, almeno per il momento, di importare integralmente il modello francese di Macron riguardo l’utilizzo del certificato verde. Per poterlo estendere anche a bar, ristoranti e mezzi pubblici bisognerebbe garantire tamponi gratuiti per tutti nelle vicinanze delle principali attività.
Un’ipotesi al momento non percorribile, anche se non del tutto da scartare. Lo ha sottolineato il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri, chiedendo: se le cose dovessero peggiorare, sarebbe meglio tornare alle restrizioni per bar e ristoranti o lasciarli aperti ma rendendo obbligatoria la certificazione? La speranza è non essere costretti a dare una risposta a questa domanda.