Grandi elettori in Italia: chi sono le persone che possono eleggere il nuovo presidente della Repubblica, e come vengono scelti.
L’elezione del presidente della Repubblica in Italia ha un meccanismo differente rispetto all’elezione di ogni altra carica politica nel nostro Paese. A scegliere il nuovo capo dello Stato sono infatti i grandi elettori, come stabilito dall’articolo 83 della Costituzione italiana. Ma chi sono davvero i grandi elettori in Italia e come vengono nominati? Proviamo a fare chiarezza.
Chi sono i grandi elettori
I grandi elettori sono le persone chiamate a votare il nuovo Capo dello Stato. Nel 2022 si tratta di un gruppo eterogeneo composto da 1009 persone. In particolare 321 senatori, 630 deputati e 58 delegati regionali. Questi ultimi sono nominati direttamente dalle singole regioni, tre per ognuna, eccetto la Valle d’Aosta che può scegliere un solo delegato.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 83 della Costituzione, la nomina del presidente della Repubblica viene effettuata da un collegio composto da questi grandi elettori, compresi i delegati regionali, scelti dal ogni singolo consiglio regionale attraverso una o più sedute nei giorni che precedono la votazione per il nuovo Capo dello Stato. Per prassi, generalmente le delegazioni regionali sono composte dal governatore della Regione, da un esponente della maggioranza da lui scelto e poi da un esponente dell’opposizione.
Va sottolinaeto comunque che l’espressione ‘grandi elettori’ fa parte del gergo politico-giornalistico, che ha assimilato la figura delle persone chiamate a votare il presidente della Repubblica alle figure analoghe che negli Stati Uniti nominano il Presidente. L’articolo 83 della Costituzione infatti non fa menzione di alcun ‘grande elettore’, ma parla semplicemente di membri del Parlamento e delegati regionali.
Qual è il ruolo dei sindaci?
Al momento la costituzione non prevede che nella votazione del Capo dello Stato siano coinvolti anche i sindaci. Nel mese di novembre 2021 il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, aveva però chiesto ai presidenti delle Regioni di nominare anche i sindaci tra i delegati che dovranno prendere posto tra i grandi elettori, come “atto di coraggio istituzionale“. Una proposta appoggiata dal governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, come riferito dal Corriere della Sera, ma che non è diventata norma. In linea teorica, dunque, i sindaci restano esclusi dall’iter che porta alla nomina del nuovo presidente della Repubblica.