Il Governo ha studiato nuove misure di prevenzione in caso di epidemia: sono le stesse tanto criticate ai tempi del Covid-19.
Dopo aver vissuto il Covid e tutte le conseguenze che ha portato, specialmente sul versante sanità, il Governo ha studiato nuove misure di prevenzione in caso di epidemia. Le regole restano in vigore fino al 2028, ma scappa un sorriso nel leggerle: sono le stesse, tanto criticate, ai tempi del Coronavirus.
Governo: nuove misure di prevenzione in caso di epidemia
Si chiama Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2024-2028 e contiene le nuove misure di prevenzione studiate dal Governo. Il documento, che conta oltre 200 pagine, è stato redatto seguendo le indicazioni degli organismi internazionali, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Fin qui tutto bene, ma entrando nei dettagli non si può che spalancare la bocca. Il motivo? Le nuove misure di prevenzione in caso di epidemia sono identiche a quelle ‘impartite’ da Giuseppe Conte prima e da Mario Draghi poi. Ergo: tutte le regole che la destra aveva ampiamente criticato, adesso che è al Governo sono state date per buone.
Dal lavaggio frequente delle mani al distanziamento, passando per le mascherine protettive e la chiusura di scuole e attività non essenziali. Ma ancora: ok ai test diagnostici, all’isolamento, alla limitazione degli spostamenti della popolazione, alla pulizia di superfici/oggetti e alla quarantena. Insomma, se dovesse esserci un’altra pandemia, da qui al 2028, gli italiani si ritroverebbero nuovamente in lockdown.
Nuove misure di prevenzione in caso di epidemia: cosa cambia rispetto al passato?
Davanti alle nuove misure di prevenzione in caso di epidemia, una domanda sorge spontanea: cosa ha cambiato il Governo Meloni rispetto a quanti l’hanno preceduta? Si legge: “L’isolamento di intere comunità, ad esempio su base locale, o l’interruzione di alcune attività sociali, come la scuola in presenza, può costituire un mezzo per limitare i contagi e di conseguenza i casi, ma anche l’esperienza del COVID-19 ha mostrato come sia difficilmente sostenibile per lunghi periodi senza conseguenze sia sul benessere della popolazione che sulla sostenibilità economica“.
Questo significa che il nuovo Governo ha detto sì ad un eventuale nuovo lockdown, ma sottolinea che deve essere limitato nel tempo, non lungo come accaduto con il Covid-19. Un cambiamento, seppur minimo, c’è stato. Per quanto riguarda i vaccini, invece, se ne ribadisce l’importanza.