Gli utilizzi più pratici e salutari di questa pianta benefica
Gli utilizzi dell’Aloe Arborescens mirano alla purificazione dell’intestino regolarizzandone l’attività e all’espulsione dei liquidi corporei in eccesso.
L’Aloe contro il tumore secondo Padre Romano Zago
Padre Romano Zago è un frate di origine brasiliana che ha legato la sua ricerca scientifica e il suo nome all’Aloe Arborescens. In due libri “Il Rimedio dell’Aloe” e “Di Cancro si può Guarire“, il francescano sostiene la teoria (che non ha ancora ottenuto nessun riconoscimento ufficiale) secondo la quale l’Aloe Arborescens abbia un potente effetto antitumorale.
Uno dei preparati più conosciuti di Padre Zago si può approntare anche in casa, a patto di avere a disposizione foglie di Aloe Arborescens prelevate da una pianta di almeno 4 anni di età.
Le foglie non vanno prelevate troppo in alto sulla pianta, poiché le foglie molto giovani non contengono una quantità sufficiente di principi attivi, e nemmeno troppo vicino alle radici, poiché le foglie troppo vecchie risultano dure e probabilmente già ingiallite. E’ importante raccogliere le foglie quando il sole non è pieno, quindi all’alba, al tramonto o ridotte.
Le foglie raccolte non andranno lavate sotto l’acqua corrente ma andranno liberate della polvere con un panno pulito e ben inumidito.
Gli utilizzi dell’Aloe Arborescens: un frullato
La ricetta di Padre Romano Zago ha l’indubbio vantaggio di utilizzare ingredienti di facile reperibilità.
Gli ingredienti sono: 175 grammi di foglie di Aloe Arborescens liberate dalle spine e, 250 grammi di miele, 25 ml di grappa (che si può sostituire con whisky, tequila o cognac).
Innanzitutto si taglieranno le foglie a pezzetti avendo cura di non eliminare la buccia delle foglie, poiché in essa sono concentrate gran parte delle sostanze benefiche della pianta.
Una volta pulite, le foglie andranno messe nel boccale del frullatore con il resto degli altri ingredienti. Si procede a frullare fino a che il composto non risulti abbastanza fluido da poter essere bevuto con facilità.
Una volta pronto il frullato non si dovrà assolutamente diluirlo con acqua e non si dovrà filtrare.
Per conservare correttamente il composto lo si dovrà porre in frigo all’interno di un recipiente di vetro ben sigillato con carta d’alluminio e avvolto in un sacchetto di carta in maniera che la luce
non vi penetri.
Prima di consumare il frullato è bene agitare il recipiente in maniera da smuovere i residui che si ammasseranno sul fondo.
Si consumeranno 3 cucchiai di composto al giorno almeno mezz’ora prima dei pasti principali per combattere un cancro già diagnosticato.
Si consumerà il frullato per 10 giorni consecutivi all’anno, rispettando le stesse modalità di somministrazione, a scopo preventivo.