Chiara Tramontano ha dedicato una straziante lettera a sua sorella Giulia, uccisa a Senago mentre era al settimo mese di gravidanza.
Chiara Tramontano ha affidato ai social un suo commovente e straziante messaggio dedicato alla sorella maggiore, Giulia Tramontano, uccisa a Senago mentre era al settimo mese di gravidanza dal suo compagno (e padre del bambino) Alessandro Impagnatiello. Nella sua lettera la giovane ha espresso il dolore con cui lei e la sua famiglia si stanno trovando a fare i conti non solo per la tragedia che ha visto protagonista la sorella, ma anche per il bambino che lei e i suoi genitori avrebbero tanto voluto conoscere.
“Cara Giulia, è difficile per me stare qui oggi e trovare le parole giuste. Mi sento incredibilmente vuota. Solo il dolore della tua perdita mi fa sentire che il mio cuore batte ancora. E che agonia. Sapere di essere rimasti qui senza te e Thiago, ergastolani del tempo e del dolore, barcollanti nel buio del futuro ed impauriti di non ritrovare la strada. E tu, dove sei? E lui? Che viso ha Thiago? Scalcia? Ti sorride? Piange?”, ha scritto la ragazza nel suo post sui social.
Giulia Tramontano: la lettera straziante della sorella
Chiara Tramontano si era fatta portavoce dei suoi familiari quando la scomparsa di sua sorella Giulia era stata denunciata (da quello che poi si è rivelato il suo assassino) e avevano preso piede le ricerche. Fino alla fine la giovane aveva sperato con tutta sé stessa di poter ritrovare viva sua sorella, e sui social non ha mancato di rendere omaggio a lei a al bambino che avrebbe dato alla luce a Luglio, Thiago.
“Thiago, cosa daremmo per vedere il tuo viso… saresti nato a luglio, un leone come me ma con la smisurata sensibilità della tua mamma Giulia. Saresti stato coraggioso e forte come nonno Franco, ironico e socievole come nonna Loredana, gioioso come zio Mario. Amato e protetto da tutti noi, che vivevamo in funzione della tua nascita e contavamo i giorni che mancavano al nostro primo incontro.”
Nel frattempo, nel carcere di San Vittore, Alessandro Impagnatiello si sarebbe chiuso nel più totale silenzio e alcune delle informazioni da lui fornite agli inquirenti (come il luogo in cui si sarebbe dovuto trovare il cellulare della vittima) si sarebbero rivelate senza fondamento.