Occasione imperdibile, le Giornate FAI di Primavera permettono di riscoprire il patrimonio storico, artistico e culturale italiano.
Partecipare alle Giornate Fai di Primavera significa vivere un’esperienza a contatto con la natura e con l’arte. Si tratta, infatti, di una grande festa dei Beni Culturali aperta a tutti. Nata nel 1993, ha visto la presenza di circa 10 milioni di italiani che hanno visitato oltre 12 mila luoghi solitamente chiusi al pubblico. Il tutto in più di 5mila città sparse lungo lo stivale.
Il visitatore potrà godere non solo della bellezza dell’immenso patrimonio paesaggistico presente. Vi sarà infatti anche la possibilità di entrare in contatto con persone di età e provenienze diverse. Tutte animate dal desiderio di approfondire la conoscenza di quel magnifico territorio chiamato Italia.
Giornate FAI di Primavera 2019: le date
Tornano per la 27esima edizione le Giornate Fai di Primavera, la prima delle due edizioni annuali che anticipa le Giornate Fai d’Autunno. L’appuntamento è per sabato 23 e domenica 24 marzo. Nel corso del week end a disposizione dei visitatori 1100 luoghi aperti in 430 località nelle diverse regioni.
Vi sarà , inoltre, la possibilità di unirsi alle visite guidate alle quali parteciperanno 40mila Apprendisti Ciceroni. Si tratta di studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Essi racconteranno aneddoti e segreti del patrimonio artistico – culturale presente.
Per ogni visita guidata sarà richiesto un contributo facoltativo da 2, 3 o 5 euro a sostegno della missione del Fai. Quest’ultima consiste nella cura, tutela e valorizzazione dei luoghi e delle storie che rendono unico il Bel Paese.
Giornate FAI: le bellezze del nord e del centro Italia
Tra le oltre mille bellezze che resteranno aperte in tutta Italia eccone alcune da non perdere. Luoghi (consultabili sul sito ufficiale) ricchi di fascino, con un background storico artistico di grande valore.
–Torre civica di Varese: Prima del secondo dopoguerra era conosciuta come Torre Littoria. Si erge per 54 metri di altezza con un terrazzo panoramico chiamato terrazzo del podestà . Il panorama comprende tutta la città . Al di sopra si trova un ultimo livello non accessibile. Qui troviamo il portabandiera dal quale sventola la Croce di San Giorgio, simbolo del comune.
–Palazzo Marescotti Brazetti (Bologna): Collocato in via Barberia 4, si presenta come un elegante edificio rinascimentale. La progettazione porta la firma di Giovanni Beroaldo. Esso si erge sulle rovine delle precedenti costruzioni. Nel corso del tempo fu poi arricchito dagli affreschi del Rolli, del Caccioli e del grandioso salone barocco.
Quest’ultimo porta la firma di Gian Giacomo Monti. Dal 1997, dopo essere stato la sede della Federazione Provinciale del PCI e degli enti collegati, è stato acquisito dall’Alma Master Studiorum divenendo sede del Dipartimento di Musica e Spettacolo (Dams) che vide tra i fondatori Umberto Eco.
–Castello di Piccolomini (Capestrano): Costruito nel dodicesimo secolo, si trova in una posizione dalla quale domina l’intera piana del fiume Tirino. Il castello è legato alle vicende dei duchi Acquaviva di san Valentino, i Piccolomini e i Medici.
Il castello oggi presenta un antico impianto quattrocentesco, opera di Antonio Piccolomini. La facciata, delimitata da due torri cilindriche, presenta delle finestre che hanno lo scopo di illuminare la zona interna oggi sede del Municipio.
Giornate FAI: le bellezze del sud Italia
–Chiesa di San Bernardino da Siena (Bernalda): Si tratta della chiesa principale di Bernalda, comune della provincia di Matera. L’originario monumento religioso fu costruito nel 1530 per volontà del Duca de Bernauda. La struttura originaria presentava un’unica navata e tre altari. Le attuali navate laterali furono invece costruite successivamente.
–Chiesa di santa Maria delle Grazie (Pietrapaola): Ci troviamo in provincia di Cosenza. Entrando nella chiesa il visitatore si trova dinnanzi ad una navata unica con decorazioni in stucchi e pitture murali di Pasquale Capobianco, pittore di Vitulano. A caratterizzarla una facciata scandita da lesene lisce e un solaio ligneo a cassettoni.
–Parco Verigiliano (Piedigrotta): Ci troviamo ai piedi del costone Posillipo. Il parco accoglieva le spoglie di Virgilio. Queste ultime sono andate disperse in epoca medievale all’interno di un colombario. Quest’ultimo, infatti, è un monumento funebre molto diffuso in età romana.
Il nome, non a caso, deriva dalle molte nicchie che presenta all’interno. Quest’ultimo si trova nel punto più alto del parco vicino all’apertura della Crypta Neapolitana. La grotta lunga poco più di 700 chilometri era molto importante. Aveva, infatti la funzione di collegare velocemente Neapolis a Pozzuoli.
Le Giornate Fai di primavera aprono insomma nuovi orizzonti. Lo straordinario patrimonio artistico e culturale italiano, infatti, si appresta a fiorire in linea con il paesaggio circostante.
Fonte Foto: https://www.facebook.com/comunedivarese/