10 Aprile: la Giornata Mondiale dell’Omeopatia invita tutti a prendersi cura di sé

10 Aprile: la Giornata Mondiale dell’Omeopatia invita tutti a prendersi cura di sé

Un compleanno importante per la medicina alternativa

La Giornata Mondiale dell’Omeopatia promuove in tutto il mondo uno stile di vita corretto volto a curare il nostro organismo in maniera naturale.

Le iniziative per la Giornata Mondiale dell’Omeopatia per pazienti a due e quattro zampe

L’omeopatia è una branca delle medicine complementari alla quale in questi anni si è rivolto un numero sempre crescente di italiani per curare mali di stagione, allergie, intossicazioni, intolleranze, dolori cronici e in generale squilibri dell’organismo. 

I medici regolarmente iscritti all’Albo ed esperti in Medicine Complementari sono i principali promotori su suolo italiano della Giornata Mondiale dell’Omeopatia e mettono a disposizione le propria competenza lungo tutta la giornata del 10 Aprile 2017. Chi lo desidera infatti potrà chiamare il numero verde gratuito 800 385 014 per prenotare una visita di controllo o mirata all’indagine su un disturbo specifico.

In alternativa al numero verde è possibile compilare un form on line con il quale individuare rapidamente un medico omeopata nella nostra zona di residenza.

L’albo dei medici omeopatici comprende anche i veterinari che prescrivono rimedi omeopatici per curare piccoli disturbi degli animali domestici. Attraverso il numero verde e il form sarà possibile prenotare una visita anche per gli amici a quattro zampe.

Perché la Giornata Mondiale dell’Omeopatia si celebra il 10 Aprile?

La data della Giornata Mondial dell’Omeopatia è stata stabilita in maniera che coincidesse con la data di nascita di Samuel Hahnemann, considerato in tutto il mondo il padre della pratica omeopatica. Nato a metà del Settecento in Germania, frequentò l’Università di medicina di Lipsia e si laureò a quella più economica di Erlangen. Subito dopo la laurea entrò nella massoneria, costruendosi quindi una solida rete di rapporti sociali nelle classi altolocate.

Continuò a praticare la professione medica fino a quando l’inaffidabilità delle pratiche sanitarie del tempo lo scoraggiarono profondamente tanto da indurlo a rimandare a casa i pazienti che si rivolgevano a lui. Dal 1806 cominciò a pubblicare studi di quella medicina alternativa che chiamò omeopatia (dal greco “omeios”, simile e “pathos”, malattia) poiché si basava sul principio di curare i sintomi con rimedi naturali che procurano in parte gli stessi sintomi provocati dalla malattia.