Quando arriva l’estate il pensiero va subito a lui, al bikini: must-have del guardaroba femminile, tra eleganza e seduzione
Non vale solo per i diamanti: il per sempre è l’espressione che mai fu più azzeccata per accostarla al bikini. L’amore per questo costume da bagno, che non è solo e da sempre estremamente fashion ma è anche segno di emancipazione e femminilità, dura da ben 76 anni compiuti oggi nella data del 5 Luglio in occasione della giornata mondiale del bikini. Una storia la sua fatta di evoluzione cultura, sociale e design che ancora oggi ne fa un must have irrinunciabile che cambia al passo con i tempi, senza perdere neppure un colpo.
Storia del bikini: la nascita e lo scandalo nel 1946 a bordo delle piscine Molitor
La prima volta che il bikini fu presentato al mondo non fu certo un incontro felice, ma anzi si preannunciò innovativo e scandaloso allo stesso tempo. Ad idearlo fu il sarto francese Louis Réard che il 5 Luglio del 1946 lo presentò per la prima volta a Parigi con una sfilata lungo il bordo delle piscine Molitor: si trattò del primo costume da bagno a due pezzi, indossato dalla modella Michelle Bernardini, unica volontaria ad offrirsi per indossare un modello che senz’altro avrebbe dettato scandalo. La fantasia newspaper del costume tra le righe preannunciò una prevedibile reazione.
L’origini del nome è oggi ormai nota a tutti: si tratta di un riferimento alle sue ridotte dimensioni e al carattere sperimentale, che richiamavano il nome del piccolo atollo del Pacifico, sede di esperimenti nucleari. Quello realizzato dal sarto francese era ad ogni modo una revisione di un prototipo precedente realizzato da Jacques Heim.
Quando esplose la moda del due pezzi grazie a Brigitte Bardot e alle altre dive del cinema
Vedere il bikini indossato in opere cinematografiche iniziò ad attuare una vera e propria normalizzazione di questo costume da bagno guardato con tanto sospetto. La prima a sdoganarlo su Brigitte Bardot, che con classe e audacia lo indossò nella pellicola Manina, the girl in bikini del 1952 ma anche per le sue vacanze in Costa Azzurra, mentre sulle spiagge di Italia, Spagna, Australia, Belgio e Portogallo era vietato indossarlo.
Guardato con un certo scetticismo e sospetto in diversi paesi, anche le americane che inizialmente disapprovavano il bikini, iniziarono ad indossarlo negli anni ’60 grazie soprattutto alle dive del cinema come Rita Hayworth che lo indossarono con disinvoltura sul grande schermo.
Da quel momento superato l’empasse della sua struttura a due pezzi, sono i modelli ad aver dovuto superare qualche prova: da quello leopardato indossato da Jayne Mansfield in un party ad Hollywood a quello bianco panna con cintura indossato da Ursula Andress in Agente 007 – Licenza di uccidere, il bikini ha mostrato la sua capacità evolutiva di mostrarsi sempre diverso, capace di adattarsi ai trend e al corpo di ogni donna.