Arriva il Vagin, il gin che nasce nel cuore di Bologna dall’idea di due giovani che si schierano contro gli stereotipi di genere.
Un gin che non ruota intorno all’esclusività delle materie prime, quanto al brand che vi è stato costruito intorno: ed è così che nasce il Vagin. Nella mente dei suoi creatori dal 2019, questo gin dalle note di pepe rosa è stato distillato dalla distilleria Gavioli di Modena. Ma perché la scelta di questo nome? L’idea dietro questo prodotto è quella di ribaltare l’immagine classica del gin, legata nell’immaginario comune all’universo maschile. Il Vagin nasce, quindi, sì come gin di qualità , ma in una veste completamente nuova.
Il Vagin e la diatriba per poter registrare il marchio
Si punta sulla personalità del prodotto che possiamo vedere qui in foto, costruita grazie al nome del brand e fondata su una solida base: la simpatia. Nasce proprio tutto da qui, dal nome e da quel gioco di parole che in primis non è stato accettato di buon cuore.
La coppia che ha ideato il Vagin non ha nascosto, infatti, di aver avuto delle difficoltà in un primo momento nel registrare il marchio del prodotto. Dopo diverse tribolazioni e un ricorso, i due sono infine riusciti a spuntarla e riuscire a mantenere questo iconico marchio scelto per il loro gin.
Come nasce l’idea di questo gin…pepato
Il Vagin nasce a Bologna e l’ingrediente segreto non è il pepe, ma proprio la profonda ironia che ruota intorno a questo gin che si schiera contro gli stereotipi di genere. A crearlo sono stati Francesca Fiumara di 26 anni, che ha lavorato nel campo della ristorazione finché non ha perso il lavoro a causa della pandemia, e Tiziano Ballardini di 34.
Il Vagin è stato lanciato sul mercato a fine dicembre 2020, ma in realtà l’idea dietro a questo progetto nacque nel 2019. È stato proprio in questi ultimi mesi, però, complice la pandemia, che ha dato ai due la possibilità di buttarsi a capofitto nel loro progetto e riuscire a concretizzarlo.
Alla realizzazione hanno collaborato tanti altri giovani, Chiara Beltrame l’illustratrice delle etichette, Giulia Gerosa che si è occupata della fotografia. Roberto Grosso Sategna ha realizzato le musiche degli spot, il logo è stato concepito da Fabio Cicolani, mentre il sito web è stato curato da Michelangelo Mastrorocco. Un team di giovani lanciatisi verso un’idea imprenditoriale fresca e anticonformista.