Gianna Nannini parla di maternità e utero in affitto: “Quello di Vendola è un atto d’amore che condivido”
Cinque anni fa Gianna Nannini ha deciso di avere una figlia da sola. E oggi, in un’intervista a Grazia, forte di quell’esperienza, difende il politico Nichi Vendola, che è diventato padre grazie a una madre surrogata.
Gianna Nannini condivide l’atto di Vendola
“Quello di Vendola è un atto d’amore che condivido. La pratica del cosiddetto “utero in affitto”, lecita in America o Canada per esempio, è come se fosse una donazione: “Non puoi avere figli, allora lo faccio io per te, te lo offro”. E questo va bene, è accettato, è amorevole. C’è una pratica che è invece pessima ed è quella dello sfruttamento dell’utero: ci sono coppie che, per poter avere un figlio, vanno in Paesi poverissimi dove donne senza nulla accettano di “dare in affitto” il loro utero. Per soldi. Ciò è aberrante, ovviamente. Queste donne vanno difese”.
E a proposito delle polemiche suscitate dalla nascita della sua piccola Penelope nel 2010 racconta al settimanale diretto da Silvia Grilli:
“Polemiche? Mi hanno fatta a pezzi. Non solo perché avevo deciso di fare una figlia per conto mio, ma anche per l’età che avevo. L’ageismo è un’altra forma di razzismo, peggio dell’omofobia. Penalizzare, insultare, discriminare una donna per la sua età è inaccettabile”.
Per la cantante senese, che dal 16 marzo partirà in tour con History un “concerto-opera-spettacolo dove racconto aneddoti e canto sia le mie canzoni” la risposta ai grandi tabù italiani, dall’adozione alla fecondazione assistita, sta tutta in una parola: “Libertà”.