Millennial, boomer e non solo: una breve presentazione delle generazioni

Millennial, boomer e non solo: una breve presentazione delle generazioni

Generazioni, la definizione e le differenze tra le varie categorie: cosa sono millennial, boomer, generazione Z e tutte le altre.

Quante volte ti hanno dato del boomer? E quante altre volte hai sentito dire che tuo figlio è un millennial? Ormai da tempo sono diventate molto utilizzati e diffusi, anche nel linguaggio comune, i termini con cui vengono suddivise le varie generazioni nell’ambito degli studi di sociologia. Attualmente esistono sei diverse generazioni, divise in gruppi di età che dovrebbero essere, almeno in teoria, legati da situazioni socioculturali che ne hanno segnato le prime fasi della vita. Si tratta ovviamente di una forzatura, di una convenzione che può essere utile, però, a stabilire le caratteristiche di alcuni gruppi sociali che, per forza di cose, hanno bisogni e obiettivi diversi da quelli di persone più o meno giovani. Per evitare di fare confusione e scambiare, come spesso accade, i millennial per i ragazzi della generazione Z, e viceversa, proviamo a spiegare nel dettaglio quali sono le similitudini e le differenze delle varie generazioni.

Perché mettiamo le generazioni a confronto?

Come abbiamo sottolineato, dunque, una generazione è una convenzione sociologica per indicare un insieme di persone che ha vissuto nello stesso periodo ed è stato quindi esposto allo stesso tipo di esperienze (fermo restando che molto può differire, in tal senso, anche dal luogo in cui sui cresce, oltre che dal tempo).

coppia ansiani pc

Il concetto di generazione è definibile solo a posteriori, quando la sua influenza sulla storia e nella società è terminata. Tuttavia, al giorno d’oggi si considerano già esistenti sei categorie generazionali, compresa dunque una formata da giovanissimi. Sono invece ormai escluse dal conteggio delle generazioni, se non per una questione di natura puramente storica, le prime due del Novecento, prossime ormai alla definitiva scomparsa. Stiamo parlando della Generazione perduta (i nati dal 1993 al 1900), quella falcidiata dallo scoppio della Prima guerra mondiale, e della Greatest Generation (i nati dal 1901 al 1927), che abbraccia invece molte delle persone che hanno affrontato drammi storici come il Secondo conflitto mondiale e la Shoah.

La definizione delle varie generazioni

Abbiamo accennato brevemente alle prime due generazioni prese in considerazione dalla sociologia moderna. Quelle attualmente però protagoniste della nostra storia sono essenzialmente sei, riassumibili così:

– la Generazione silenziosa (1928-1945)
– Baby boomer (1946-1964)
– Generazione X (1965-1980)
– Millennial o Generazione Y (1981-1996)
– Generazione Z o Centennial (1997-2012)
– Generazione Alpha o Screenager (2013-oggi)

Generazioni

La prima generazione di questo sestetto è formata da persone segnate dalle conseguenze della Grande guerra ma soprattutto dal dramma della Seconda. Una tragedia vissuta non in età adulta, ma durante l’adolescenza o l’infanzia. Questa generazione è silenziosa in quanto venuta al mondo e cresciuta in un periodo pericoloso, in cui le dittature totalitarie mettevano il bavaglio e censuravano, limitando ogni liberà, anche quella d’espressione.

Quella dei boomer è la generazione della ripresa economica, del cosiddetto miracolo economico (o più correttamente “boom”). Un gruppo anagrafico di persone che non ha dovuto confrontarsi con gravi crisi, soprattutto di natura economica, e che ha potuto concentrarsi soprattutto sulla propria crescita, sotto ogni punto di vista. Non a caso, si dice che i boomer siano non solo disciplinati ed efficienti. Ma sono, o sarebbero, anche tremendamente concentrati sul lavoro, sempre pronto a metterlo al primo posto.

Più complicata è la definizione della Generazione X, la cosiddetta Generazione Mtv. Si tratta della prima che ha potuto vivere un grande progresso tecnologico, come l’avvento dell’era dei computer. Un gruppo di persone che ha potuto crescere con una coscienza ecologica più sviluppata, complice una serie di catastrofi, come quella di Chernobyl, che ha segnato la loro crescita. Rispetto alla generazione precedente, generalmente vengono considerati più attenti a trovare un equilibrio tra vita professionale e privata.

Le generazioni dei nativi digitali

Arriviamo così ai ‘celebri’ Millennial, che non sono i giovanissimi di oggi, bensì quelli che sono nati e cresciuti tra gli anni Ottanta e la prima metà dei Novanta. Una generazione esposta ai media tecnologici fin dai primi anni, e per questo considerata la prima generazione di nativi digitali. Sono i ragazzi dei social medi. Ma anche i ragazzi del cambiamento climatico, della globalizzazione e di tanti altri temi oggi in primo piano nelle agende di tutti i governi del mondo.

La generazione Z è quella degli adolescenti e dei giovani adulti di oggi, cresciuti a stretto contatto con le tecnologie digitali. Potremmo dire una generazione venuta su a “pane e internet”, bravissima con gli smartphone, meno con una penna in mano. Sono ragazzi dalla mentalità aperta, autenticamente globale, in quanto cresciuti in connessione con i coetanei di ogni altro angolo del mondo. Anche per questo sono forse la generazione attualmente più esigente e anche più attenta alla propria libertà e allo sviluppo della propria personalità.

E arriviamo infine agli Screenager, la generazione dei bambini di oggi, destinati a una vita ancora più digitale. Sempre più attaccata a uno schermo, che non è più però quello dei televisori (se non per godere dei servizi in streaming), potrebbe diventare una generazione iperprotetta e con difficoltà relazionali. Ma soprattutto una generazione che dovrà fare i conti con una crescente instabilità politica, frutto anche di una serie di problematiche che stiamo affrontando negli anni della loro crescita, dalla crisi climatica alla pandemia da Covid.